Quella di oggi è la mia recensione, in occasione del Review Tour, di un thriller strepitoso, targato Corbaccio e della mia amata Christi Daugherty...
Titolo: Replica di un omicidio
Titolo originale: The Echo Killing
Autore: Christie Daugherty
Casa Editrice: Corbaccio
Genere: Thriller
Pagine: 480
Prezzo: 19,90€
Data di uscita: 24 maggio 2018
Harper McClain ha dodici anni quando, rientrata da scuola, scopre il corpo di sua madre riverso sul pavimento della cucina, nudo e accoltellato a morte. L’omicida non è mai stato scoperto. Harper, ormai adulta, è diventata il miglior cronista di nera della città di Savannah, in Georgia; Smith, il poliziotto che aveva seguito le indagini, l’ha presa sotto la sua ala protettrice ed è una specie di mentore per Harper che, però, ha anche sviluppato una pericolosa attrazione per Luke Walker, un investigatore che lavora sotto copertura. Quando Marie Whitney, impiegata al college locale, viene trovata morta in casa sua, Harper è la prima giornalista ad arrivare sulla scena del delitto; Harper ha un terribile déjà-vu: Marie è stata accoltellata e giace nuda sul pavimento. Non è una coincidenza: è la replica dell’omicidio di sua madre. Harper è convinta che se troverà l’assassino di Mary avrà trovato anche quello di sua madre. Nessuno crede alla sua teoria, il suo capo e la polizia sono certi che si tratti di una coincidenza, ma niente e nessuno riusciranno a distogliere Harper da un’indagine che è diventatala sua ragione di vita. Anche se non sa a che prezzo riuscirà infine a scoprire la verità.
Harper McClain ha ventisette anni, è una giornalista che si occupa di cronaca nera a Savannah, in Georgia.
La sua vita è stata segnata quando, a dodici anni, rientrando a casa da scuola, trova il cadavere di sua madre nudo e accoltellato, le indagini non porteranno risultati e il caso rimarrà sospeso; il rapporto con suo padre è totalmente compromesso, e lei vive un'infanzia travagliata, fin quando non viene presa sotto le ali protettive di un poliziotto, lo stesso che ha indagato sulla morte di sua madre, indicandole la strada giusta per non crescere allo sbando.
La sua vita è stata segnata quando, a dodici anni, rientrando a casa da scuola, trova il cadavere di sua madre nudo e accoltellato, le indagini non porteranno risultati e il caso rimarrà sospeso; il rapporto con suo padre è totalmente compromesso, e lei vive un'infanzia travagliata, fin quando non viene presa sotto le ali protettive di un poliziotto, lo stesso che ha indagato sulla morte di sua madre, indicandole la strada giusta per non crescere allo sbando.
Quindici anni dopo Harper è cresciuta, ha una carriera giornalistica avviata ed è la migliore del suo campo; un giorno incappa in un caso che la lascia sgomenta ed apre vecchie ferite: una donna viene trovata morta e tutti gli indizi riconducono questa morte a quella di sua madre, convincendo Harper che i due casi sono opera della stessa mano, perfino il fatto che entrambe le donne siano state trovate dalle loro figlie è un indizio suggestivo, e questo non la lascia indifferente, per la prima volta in tutta la sua carriera le fa abbassare la guardia, e le fa tirare fuori un lato empatico che condizionerà la sua ricerca, rendendole impossibile raccontare la storia di questa donna uccisa con estrema lucidità e distanza, trascinandola di nuovo a quindici anni prima.
La nostra giornalista comincia delle indagini personali per trovare le risposte che cerca, e per dare giustizia a sua madre. Più le sue indagini vanno avanti e più i nodi vengono al pettine più la sua vita sarà in pericolo, e si troverà osteggiata perfino dalla polizia, dagli uomini che prima le erano amici.
Le sue domande hanno bisogno di risposte, e non si arrenderà finchè non ne avrà trovate.
L'assassino è tornato? E se è tornato, quali sono le connessioni tra sua madre e la seconda donna uccisa? E se è tornato, perchè lo ha fatto?
O sono solo coincidenze?
Devo partire da un presupposto: io apprezzo molto l'autrice di questo libro, e pensavo che questo avrebbe condizionato il mio giudizio, ed invece no, il libro mi è piaciuto perchè è bello davvero.
Harper è una donna straordinaria, segnata da un passato davvero difficile che però, in qualche modo, non la identifica: non è solo la bambina orfana che ha trovato sua madre morta, è molto molto di più.
E' intelligente, e determinata a scoprire la verità e a rendere giustizia a sua madre; è una giornalista straordinaria, e generalmente sa essere molto oggettiva, cosa che le consente di lavorare dando il massimo, senza farsi trascinare dalle emozioni.
E' un personaggio di quelli che io definisco 'a cipolla', perchè nasconde in se tantissimi strati di personalità, che si coniugano perfettamente creando un personaggio al di sopra delle aspettative: è imperfetta, caparbia, intelligente e capace di provare empatia, sa essere seria sul lavoro ma giocosa con gli amici, che rispetta e che ama.
Il personaggio che la Daugherty ci regala è fresco e scattante, simpatica ed apprezzata dagli amici e colleghi, rendendola un personaggio interessante ed intrigante, piacevole da leggere e che trascina il lettore dalla sua parte, rendendolo complice delle sue indagini.
La nostra giornalista comincia delle indagini personali per trovare le risposte che cerca, e per dare giustizia a sua madre. Più le sue indagini vanno avanti e più i nodi vengono al pettine più la sua vita sarà in pericolo, e si troverà osteggiata perfino dalla polizia, dagli uomini che prima le erano amici.
Le sue domande hanno bisogno di risposte, e non si arrenderà finchè non ne avrà trovate.
L'assassino è tornato? E se è tornato, quali sono le connessioni tra sua madre e la seconda donna uccisa? E se è tornato, perchè lo ha fatto?
O sono solo coincidenze?
Devo partire da un presupposto: io apprezzo molto l'autrice di questo libro, e pensavo che questo avrebbe condizionato il mio giudizio, ed invece no, il libro mi è piaciuto perchè è bello davvero.
Harper è una donna straordinaria, segnata da un passato davvero difficile che però, in qualche modo, non la identifica: non è solo la bambina orfana che ha trovato sua madre morta, è molto molto di più.
E' intelligente, e determinata a scoprire la verità e a rendere giustizia a sua madre; è una giornalista straordinaria, e generalmente sa essere molto oggettiva, cosa che le consente di lavorare dando il massimo, senza farsi trascinare dalle emozioni.
E' un personaggio di quelli che io definisco 'a cipolla', perchè nasconde in se tantissimi strati di personalità, che si coniugano perfettamente creando un personaggio al di sopra delle aspettative: è imperfetta, caparbia, intelligente e capace di provare empatia, sa essere seria sul lavoro ma giocosa con gli amici, che rispetta e che ama.
Il personaggio che la Daugherty ci regala è fresco e scattante, simpatica ed apprezzata dagli amici e colleghi, rendendola un personaggio interessante ed intrigante, piacevole da leggere e che trascina il lettore dalla sua parte, rendendolo complice delle sue indagini.
Sebbene siano presenti anche altri personaggi degni di nota, il riflettore principale punta dritto su Harper, trainata dal bisogno di verità e giustizia e che, nei prossimi volumi della serie, ci regalerà grandi soddisfazioni. Trovo anche credibile l'interesse amoroso che prova Harper per un poliziotto: è uno spunto interessante, che non va ad oscurare il filone principale della storia, ma che sono convinta troverà ancora rilievo nel resto della serie.
Ho trovato molto bello il rapporto di cameratismo che esiste tra Harper e i suoi colleghi, giornalisti che condividono con lei la passione per la scrittura, la verità e che la aiutano nella sua ricerca; tutti i personaggi sono dotati di spessore emotivo, e questo li rende tremendamente reali, interessanti e le relazioni che esistono tra loro, sono credibili e di rilievo.
Sono interessanti da notare i dialoghi che intercorrono tra lei ed i suoi colleghi, appunto, che arrivano a noi come calorosi, ricchi di complicità e rispetto, tipico di coloro che amano lavorare e stare insieme.
Una cosa che davvero mi è piaciuta tanto è il fatto che, nonostante sia un thriller e nonostante la brutalità che ci viene posta davanti agli occhi, c'è ancora lo spazio per ridere e per godersi i momenti belli della vita, e questo penso che sia importante per differenziare questo romanzo dagli altri del genere.
La Daugherty ci regala anche delle descrizioni di Savannah incredibilmente accurate, evocative, e capaci di farci percepire di essere sulle strade della città, di respirarne l'aria densa e calda, tipica degli stati del Sud. Ci racconta delle due facce di Savannah, quella turistica, splendida e la zona più buia, dove serpeggia il male tra i vicoli e i muri scrostati delle case.
Ho trovato molto bello il rapporto di cameratismo che esiste tra Harper e i suoi colleghi, giornalisti che condividono con lei la passione per la scrittura, la verità e che la aiutano nella sua ricerca; tutti i personaggi sono dotati di spessore emotivo, e questo li rende tremendamente reali, interessanti e le relazioni che esistono tra loro, sono credibili e di rilievo.
Sono interessanti da notare i dialoghi che intercorrono tra lei ed i suoi colleghi, appunto, che arrivano a noi come calorosi, ricchi di complicità e rispetto, tipico di coloro che amano lavorare e stare insieme.
Una cosa che davvero mi è piaciuta tanto è il fatto che, nonostante sia un thriller e nonostante la brutalità che ci viene posta davanti agli occhi, c'è ancora lo spazio per ridere e per godersi i momenti belli della vita, e questo penso che sia importante per differenziare questo romanzo dagli altri del genere.
La Daugherty ci regala anche delle descrizioni di Savannah incredibilmente accurate, evocative, e capaci di farci percepire di essere sulle strade della città, di respirarne l'aria densa e calda, tipica degli stati del Sud. Ci racconta delle due facce di Savannah, quella turistica, splendida e la zona più buia, dove serpeggia il male tra i vicoli e i muri scrostati delle case.
La storia è incredibilmente suggestiva, cadenzata da capitoli brevi e dinamici, capaci di incantare il lettore e trascinarlo nel vortice delle indagini perpetrate da Harper, oltre che solleticare in lui la curiosità e la necessità di ottenere le risposte a tutte le domande che trasudano dalle pagine.
Il ritmo è incalzante, lo stile è fluido e scivola via veloce, e nonostante il libro sia un bel mattoncino di 480 pagine durante la lettura queste volano, e non sembra nemmeno di aver letto così tanto, e tutto di tutto questo non risente minimamente la parte descrittiva.
La tensione è sempre crescente, tiene il lettore sulle spine dalla prima all'ultima pagina, regalandoci perfino dei cliffhanger, che risultano essere degli espedienti, posizionati in maniera furba e magistrale, capaci di far viaggiare la lettura a velocità estreme.
Il finale ha saputo intrigarmi, anche se già durante la lettura avevo raccolto abbastanza indizi per puntare il dito sull'assassino (anche se i miei erano solo indizi e supposizioni), e sicuramente è stato capace di stimolarmi e di prepararmi ad un proseguo di serie che meriterà tantissimo.
Il finale ha saputo intrigarmi, anche se già durante la lettura avevo raccolto abbastanza indizi per puntare il dito sull'assassino (anche se i miei erano solo indizi e supposizioni), e sicuramente è stato capace di stimolarmi e di prepararmi ad un proseguo di serie che meriterà tantissimo.
Il romanzo, come si può capire, mi è piaciuto e mi ha entusiasmata.
Leggerò i prossimi capitoli della serie? Sicuramente.
Consiglierò a tutti questo romanzo? Sicuramente.
SIETE AFFASCINATI DA QUESTO ROMANZO TANTO QUANTO ME NON DIMENTICATEVI DI PASSARE A LEGGERE LE ALTRE RECENSIONI DEL REVIEW TOUR!
Chiara❤
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