venerdì 23 ottobre 2020

REVIEW PARTY "La figlia dello straniero" di Joyce Carol Oates {LA NAVE DI TESEO}

 Buongiorno amici dei libri, è quasi il weekend, ma qui non ci si ferma mai ed anche oggi per voi ho la recensione di un romanzone letto di recente... Are you ready?



Titolo: La figlia dello straniero
Autore: Joyce Carol Oates
Editore: La Nave di Teseo
Data pubblicazione: 1 Ottobre 2020
Genere: Nasrrativa Storica
Pagine: 784
Formato: digitale (euro 7,99) cartaceo (euro 22,00)

In fuga dalla Germania nazista alla vigilia della guerra, la famiglia Schwarts si trasferisce in un piccolo paese dello stato di New York. Il padre, che in patria si era laureato ed era stato un professore di matematica e tipografo, è costretto ad accettare l'unico lavoro disponibile, il becchino. Ma i pregiudizi dei concittadini nei confronti dei nuovi arrivati e la fragilità degli Schwarts, ancora provati dalle esperienze vissute in Europa, portano a una tragedia imprevedibile. Rebecca, la figlia dello straniero, è costretta a crescere in fretta e a imparare presto, insieme al piccolo Niley, che in fondo l'America è anche questo: partire e reinventarsi. Riuscirà quel giovane, immenso e violento paese a proteggere una madre e suo figlio? Dal genio letterario di Joyce Carol Oates, un romanzo sulle radici che tengono unita una famiglia, nonostante tutto. Una storia che scopre le contraddizioni del mondo in cui viviamo, che parla dei muri che ci dividono e dei gesti d'amore che li possono abbattere.


La guerra è alle porte e la famiglia di Rebecca è costretta a scappare dalla Germania nazista, questo costringe il suo papà a incartare tutti i loro averi e trovare lavoro in America, il luogo più lontano possibile dall'incubo che sta per imperversare in Europa. 
Non esistono molte possibilità e lui, per poter garantire il pane in tavola alla famiglia, è costretto a fare il becchino, a lasciare il suo ruolo sicuro di professore stimato in terra natia e partire alla volta della terra delle opportunità.
La loro provenienza ed il lavoro del padre pongono Rebecca, sin da subito, sotto i riflettori, attirando non sono occhiate storte ma anche i più comuni pregiunizzi che la portano, insieme ad un rapporto difficile con la sua famiglia, a crescere ad una velocità triplicata, a diventare grande molto in fretta, costringendola a combattere sin da subito per trovare il suo posto nel mondo e a ricercare negli altri l'affetto che non ha mai ricevuto nella sua famiglia. Il suo papà, da uomo amorevole, equilibrato passa ad essere un uomo violento, che riversa le sue frustrazioni sulla famiglia, lasciando in Rebecca profonde cicatrici all'anima.
Rebecca, dopo anni in silenzio, sa di aver bisogno di cercare qualcuno che la ami e la apprezzi, che non riversi su di lei il suo malessere e la sua ricerca la porta a conoscere un uomo, qualcuno che apparentemente la completa, la faccia sentire migliore.
Il loro rapporto porta Rebecca a diventare moglie e, soprattutto, madre: il rapporto con l'uomo che pensava di amare nel tempo si complica e spinge Rebecca a cercare un nuovo equilibrio, lontano dalla loro casa, e con al fianco solo suo figlio. Il suo dono ricevuto da Dio.
La vita di Rebecca e di suo figlio dipendono tutto dalla sua forza, dal suo coraggio e dalla presa di posizione che prende contro la sua stessa vita, dal suo coraggio...
Questa è la storia di una donna, della sua vita, del suo coraggio, della forza di non lasciarsi schiacciare dalle avversità e di non piegare la testa ai soprusi e ai pregiudizi, al fine di essere, finalmente una donna libera.


Negli ultimi anni ho letto molte storie relative all'Olocausto e, queste storie, hanno visto come protagoniste molte donne, giudicate per la loro "razza", ma è una delle prime volte che mi trovo a leggere la storia dal punto di vista contrario. E' la donna tedesca, in questo caso, a ritrovarsi sotto continuo processo e sotto l'occhio vigile degli altri, per la sua provenienza. 
E questo è un elemento che ho trovato molto suggestivo, poichè, raramente, mi sono trovata a pensare come dovesse essere la vita per quelli che erano riluttanti all'egemonia tedesca e nazista.
La storia di Rebecca mi fornisce la possibilità di aprire la mente verso un altro tipo di storia, decisamente toccante, difficile, complessa. Sia da leggere, ma sicuramente anche da raccontare.
Rebecca vive una vita difficile, piena di pregiudizi che le complicano ogni aspetto della vita, che trasformano anche suo padre in un mostro da cui lei sente il bisogno di scappare.
La storia di Rebecca all'inizio è difficile da capire e comprendere, ma l'autrice ha studiato minuziosamente ogni suo passo, al fine, ad un certo punto, di sbrogliare la matassa e rendere tutto tristemente chiaro ai nostri occhi, attraverso l'uso intelligente di flashback al fine di creare diverse linee temporali che si intersecano magistralmente.
Nonostante questo e nonostante la sua enorme mole l'autrice ci racconta tutto con estrema calma, in maniera sobria, elegante, comprensibile a tutti quanti rendendo la lettura scorrevole, a dispetto delle sue moltissime pagine.
Rebecca è un personaggio complesso da leggere e da capire, questo perchè l'autrice è stata capace di renderla davvero reale, tangibile, in grado di bucare la pagina. Tridimensionale.
Coraggiosa, indomita, resiliente. Una donna, un'eroina dei tempi quasi moderni.










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