

Titolo: Una ragazza ad Auschwitz
Autore: Heather Morris
Editore: Garzanti
Pagine: 348
Pubblicazione: 25 Giugno 2020
Prezzo copertina: 17,90 €
Autore: Heather Morris
Editore: Garzanti
Pagine: 348
Pubblicazione: 25 Giugno 2020
Prezzo copertina: 17,90 €
È il 1942. Cilka ha solo sedici anni quando il suo mondo cambia per sempre. Ha appena varcato il cancello di Auschwitz e, in un istante, si vede portare via l’innocenza e i sogni di ragazzina. Intorno a lei ci sono solo orrore e ingiustizia. Eppure, nonostante tutto, scopre di avere in sé un coraggio straordinario. Un coraggio che le permette di scoprire i punti deboli dei suoi aguzzini e di servirsene con astuzia per salvare sé stessa e tutti quelli, come lei, condannati senza motivo. Da allora sono passati tre anni. Il campo è stato liberato, ma la possibilità di una nuova vita le viene negata quando è costretta ai lavori forzati in Siberia. Di nuovo, si trova alla mercé dei propri carcerieri, costretta a eseguire senza fiatare gli ordini che riceve. Ma, benché tema di non avere via d’uscita, rifiuta di arrendersi al buio di cui ha già fatto esperienza e continua a lottare per tenere a distanza il male che sembra permeare ogni cosa. Per dimostrare, con l’audacia che l’ha sempre contraddistinta, che non c’è malvagità che possa resistere a una mano tesa in cerca d’aiuto. Perché malgrado la barbarie di cui è stata e continua a essere testimone, Cilka è convinta che il suo cuore non sia pronto per dire addio all’amore.


Un paio d'anni fa, qui in Italia, è stato pubblicato "Il Tatuatore di Auschwitz" attraverso cui l'autrice Heather Morris, comincia a raccontare, romanzando, la storia vera di Lale Sokolov, attraverso i cui racconti conosciamo la protagonista di questo secondo romanzo, Cilka, che l'uomo conobbe nel suo periodo ad Auschwitz.
Nel 1942 Cilka venne deportata, quando aveva 16 anni, nel campo di concentramento di Auschwitz, uno dei più tristemente celebri della storia.
Cilka non passa inosservata: la sua bellezza è abbagliante e la nostra ragazza comprende che per sopravvivere è necessario giocare qualsiasi carta e sottostare ad ogni capriccio dei soldati tedeschi che la usano e violentano.
Nel 1945, tre anni dopo l'inizio della sua prigionia, i sovietici entrano nel campo di concentramento e lo smantellano. Cilka vede, nella liberazione dalla prigionia tedesca da parte dei sovietici, la libertà, ma le sue speranze si infrangono brutalmente quando viene imprigionata nuovamente in un gulag sovietico siberiano poichè creduta una spia-prostituta dei tedeschi. L'incubo di Cilka sembra non avere fine.
Nel gulag viene adocchiata e notata da una dottoressa che le da la possibilità di lavorare come infermiera nel campo, aiutandola a vivere più dignitosamente, ma inimicandosi altre prigioniere che la odiano innestando in lei l'ennesimo senso di colpa per aver sempre subito violenze senza mai reagire. Nessuno comprende veramente cosa provi Cilka ogni giorno, fermamente convinta di voler sopravvivere ma al contempo lacerata dal male subito e dalla vergogna.

Ancora adesso, a distanza di qualche giorno dalla fine della mia lettura, quando penso alla storia di Cilka mi vengono i brividi, per vari motivi: come sempre leggere di storie di Olocausto fa male, soprattutto quando sai che sono storie vere.
Cilka è una ragazza di una forza incredibile, una donna incredibilmente attaccata alla vita e al mondo vero che ha messo da parte l'orgoglio e la paura per sentire di nuovo il profumo della libertà, senza mai un'amica a sostenerla o senza che le venisse mai regalato nulla.
L'autrice tesse una tela che incastra la realtà brutale e cruda alla fantasia, romanzando la storia della nostra protagonista, dandole nuova vita e ridandole tutto l'orgoglio che le venne brutalmente strappato. Sono convinta anche che l'autrice abbia voluto regalarci una storia più delicata di quella che è stata la terribile vita di Cilka, risparmiandoci alcuni dolori che invece la nostra piccola donna ha subito e sentito su ogni punto del suo corpo e che le hanno lacerato l'anima.

Ho anche pianto mentre leggevo di Cilka, ho pensato a come il mondo sia un posto meraviglioso da vivere e scoprire, ma anche come l'uomo sappia essere senz'anima, crudele e sadico. Ho sentito nel profondo del cuore una ferita, quella inflitta dagli uomini ad altri uomini decine di anni fa, e che ancora macchia di vergogna tutto il genere umano, che ancora oggi non ha imparato nulla dai propri errori che continua a perpetrare attraverso atti di odio, razzismo, xenofobia, omofobia...
Il dolore di Cilka ci arriva diretto, esce dalle pagine, è tangibile, tridimensionale, possiamo quasi toccarlo, come possiamo percepire perfettamente il suo attaccamento alla vita, la sua resistenza, la sua capacità di reagire agli urti, di non lasciarsi affossare dalle violenze, dalle cattiverie, dall'odio.
Credo che un libro di questo tipo, questo in particolare, debba essere letto da tutti, presto o tardi, per dare una scossa alle coscienze, per insegnare il rispetto, perchè davvero certi dolori non vengano mai più inflitti ed emulati.
Dolore, emozione, lacrime, ma anche determinazione, resilienza, resistenza, amore.


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