lunedì 30 aprile 2018

DOMINO LETTERARIO "Gridare amore dal centro del mondo" di Kyoichi Katayama

Buongiorno amici dell'etere, bentornati sul blog e benvenuti in questo nuovo appuntamento con il Domino Letterario!
Questo mese ho scelto di leggere, collegandomi con la tessera precedente, un libro di un autore giapponese...

 


Titolo: Gridare amore dal centro del mondo
Autore: Kyoichi Katayama
Editore: Salani
Genere: Libri per ragazzi
Prezzo: 5,90€ (ed. SuperPocket) - 10,00€ (nuova ed. Salani)
Pagine: 183
Data di uscita: 05/07/2007

Sakutaro sta andando in Australia. Non è una semplice gita: porta con sè le ceneri di Aki, suo primo indimenticabile amore, morta a soli diciassette anni di leucemia. Quando Sakutaro ed Aki si incontrano per la prima volta hanno dodici anni e frequentano la stessa classe. Condividono i piccoli grandi doveri della scuola; si vedono tutti i giorni, tornano a casa insieme, ognuno è parte della vita quotidiana dell'altro. Finchè un giorno, per la prima volta, Sakutaro vede Aki con altri occhi: non più semplice amica, ma giovane donna, bella ed intensa, e si accorge che la loro quieta familiarità si è trasformata, ineluttabilmente e per sempre, in una passione purissima ed assoluta. I due giovani vivono una felicità totale, che la malattia crudele di Aki recide d'un colpo, lasciando nell'anima di Sakutaro un silenzio assordante.




Aki e Sakutaro si conoscono quando sono alle medie, passano gli anni della scuola insieme, e tra pomeriggi di studio e passeggiate sono sempre più vicini. Passano gli anni, i ragazzi crescono e l'innocenza con cui si guardavano si trasforma in un amore delicato e a malapena palpabile da occhio esterno, ma estremamente profondo e radicato per loro due.
Sono nel fiore degli anni, si amano delicatamente e adorano passare del tempo insieme; d'un tratto però lo sbocciare di Aki sembra arrestarsi: leucemia dicono i medici, leucemia dice il corpo di Aki.
Aki sta sfiorendo come un fiore che non viene mai annaffiato: il suo corpo lotta contro se stesso, il suo midollo si ribella contro l'intero organismo, ed Aki sente le forze abbandonarla sempre più, fino a che non si lascia andare, dopo aver lottato strenuamente, e i suoi occhi si chiudono per sempre.
Sakutaro è devastato dalla perdita, non si da pace, come si può morire a diciassette anni perchè vieni divorato dal tuo stesso corpo? 
L'apatia di Sakutaro è generale, la perdita di Aki corrisponde, irrimediabilmente, alla perdita di tutto il desiderio di vivere che normalmente caratterizzano un normale adolescente.
Insieme ai genitori di Aki, Sakutaro intraprende con le ceneri di Aki, un viaggio verso l'Australia per regalarle la possibilità di librarsi libera e viaggiare indisturbata per l'eternità, un po' qua ed un po' là, ovunque il vento la trascinerà.


"Ecco cosa significa che lei non c'è più, cosa significa averla persa. Per me non c'è più niente da vedere. Né in Australia, né in Alaska, né nel Mediterraneo, né nell'Oceano Antartico. In qualsiasi parte del mondo io vada sarà sempre lo stesso. Per quanto maestoso possa essere un paesaggio, per quanto splendido un panorama il mio cuore non si commuoverà, e niente lo allieterà. Mi ha lasciato la persona che mi dava un motivo per guardare, conoscere... vivere. Aki ormai non è più al mio fianco.
E' successo in soli quattro mesi, il tempo di una stagione. Troppo in fretta perchè una ragazza se ne vada per sempre. Una cosa irrilevante, rispetto ai sei miliardi di persone che popolano questo mondo. Ma qui non ci sono sei miliardi di persone, qui ci sono io, alle prese con una morte che da sola sta succhiando qualsiasi altra mia emozione. Ecco dove sono io. Io che non vedo, non sento e non provo più nulla. Ma ci sono realmente? E se non sono qui, allora dove sono?"

Quando ho visto la tessera del Domino Letterario che precedeva la mia il collegamento è venuto subito con questo libro, che ironia della sorte, mi è arrivato, da uno scambio, la mattina stessa.
Quando ho scelto di farmi spedire questo libro è stato il nome ad attirarmi: 'Gridare amore dal centro del mondo', qualcuno direbbe che è un po' "banale" ma io mi sono sentita attratta fin dal primo istante e complice la tematica, che sfortunatamente mi è molto """cara""", non ho saputo resistere.
La storia è narrata da Sakutaro, che attraverso dei capitoli/sotto-capitoli ci narra, alternativamente, il presente ed il suo passato con Aki, dal loro primo incontro al momento in cui l'ha persa.
Kyoichi Katayama, l'autore ci racconta questa storia di amore, dolore e perdita con una delicatezza impressionante, ma nonostante l'estremo rispetto che caratterizza questa narrazione ho trovato lo stile un po' lento e mi ha reso la lettura difficoltosa, non per quanto riguarda termini o espressioni, ma a livello di scorrevolezza: ci ho messo molto tempo a concludere questa lettura, che avrei potuto concludere tranquillamente in un paio d'ore, ma che ho dovuto spezzettare in tante sessioni di lettura di una decina di pagine al massimo. 

Katayama non è mai melenso, non scade mai nella banalità, mantenendo lo stile semplice, asciutto e senza troppi fronzoli inutili che avrebbero appesantito la storia, che per tematica è, effettivamente, già carica e pesante.
La storia è dolce, delicata, struggente ma io ho faticato a leggerla e per questo non l'ho, sicuramente, apprezzata a pieno, anche perchè sicuramente per avere tutto il successo ed il seguito che ha avuto, soprattutto nei paesi orientali, ha molto potenziale, grazie anche alla purezza, e talvolta all'irrealtà dell'amore che cresce con il tempo e si sviluppa solido e in-sradicabile come una quercia.

"All'improvviso ebbi coscienza di una terribile verità: per quanto a lungo fossi vissuto, non avrei potuto desiderare una felicità più grande; non potevo fare altro che conservarla con grande cura. Quella felicità mi spaventava: se a ciascuno di noi ne fosse assegnata una dose, da usare a piacere nell'arco di una vita, forse in quell'istante mi sono trovato a un passo dal consumarla in un colpo solo. Un giorno il messaggero della luna l'avrebbe portata via. E sarebbe rimasto solo il tempo, eterno quando l'immortalità."

Devo essere sincera, probabilmente il mio scarso entusiasmo per questa lettura scaturisce dal fatto che la cultura giapponese è molto diversa dalla nostra, ed essendo questo il mio primo approccio alla letteratura giapponese, mi ha frenato. Ho provato emozioni contrastanti, la storia è, oggettivamente, commovente e struggente, però mi ha scalfito, rispetto ad altre letture con tematiche simili, molto poco: sicuramente questo dipende soprattutto dalla mia scarsa conoscenza della cultura giapponese che non mi ha permesso di comprendere a pieno alcuni atteggiamenti, avendo loro un diverso approccio nei rapporti interpersonali e una differente e più controllata gestione della sfera emotiva.
Quello che per loro era un amore capace di vivere in eterno, a me non è arrivato, ciò non toglie che la storia sia una delicatissima e dolce storia d'amore.


Se la loro storia d'amore non mi ha molto colpita, sicuramente l'argomento della malattia e della leucemia, nello specifico, mi hanno terribilmente colpita, come accade ogni volta che leggo di questi argomenti: come può la vita ribellarsi contro una ragazza nel fiore degli anni, che ancora non ha avuto il tempo di vivere veramente? 
Il romanzo non risponde certamente a tutte le domande esistenziali che, però, fa scaturire, in ogni caso ci mette davanti al fatto che la vita e la morte ballano insieme, e quanto tutto questo sia ineluttabile.

Il finale è riuscito comunque a far breccia nel mio cuore grazie allo stile di Katayama, che a volte riesce a trasformarsi in vera poesia, e che ci trascina nel vento che trasporta, già, ceneri, fiori, speranze, dolore ed amore.
Purtroppo io non ho gustato a pieno la lettura, ma sicuramente la storia merita, ed è per questo che da questa sono stati tratti una serie tv, un film ed un manga, quindi osate e lasciatevi trasportare da questa storia. 

3★ su 5

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CORRETE A SBIRCIARE TUTTE LE TAPPE... NON VE NE PENTIRETE!






10 commenti:

  1. Io adoro la cultura giapponese, perciò me lo segno già per questo! Anche il tema non è male e sarebbe una bella lettura

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  2. Adoro tutto ciò che è Giapponese XD e questo libro mi piacerebbe leggerlo e spero di farlo presto =)!

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  3. non me ne volere ma non mi ispira questo romanzo. il giapponese mi è ostile

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  4. Non mi ispira questo romanzo, non amo particolarmente la cultura giapponese.

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  5. ma cappero che libro interessante!! adoro la cultura giapponese e sicuramente lo leggerò, wish list interminabile!!

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  6. Io ho un rapporto strano con gli autori giapponesi, seppure la cultura mi piaccia è difficele che il loro stile narrativo mi coinvolga. È comunque una scoperta di un titolo che non conoscevo e potrebbe essere interessante, me lo segno

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  7. Queste storie d'amore così dolorose non fanno per me purtroppo :( Però complimenti per l'analisi che hai fatto, la tematica non è semplice da affrontare!

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  8. Messo in wishlist quando ho visto che l'hai scelto. Coincidenze? Io non credo. Bravissima, Chiara.

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  9. Sembra un libro molto particolare anche se a quanto ho capito...si piange ehehhe

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  10. Non lo conoscevo proprio, ma non so se potrebbe fare al caso mio. xD

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