Interviste

martedì 18 giugno 2019

REVIEW PARTY "La Corte di Nebbia e Furia" di Sarah J.Maas {MONDADORI}

Buon Martedì amici dei libri, bentornati sul blog!
Oggi per voi la recensione del secondo volume della saga fantasy dedicata alle Fate di Sarah J.Maas, che ha creato per noi una storia eccezionale, dove è stata capace di unire tutti gli elementi per creare un romanzo pazzesco capace di lasciare il lettore euforico ed al contempo distrutto da tutto quello che al suo interno accade... pronti?
Vi faccio un piccolo spoiler: ho amato questo romanzo!


copertina
Titolo: La Corte di Nebbia e Furia
Titolo originale: 
A Court of Mist and Fury
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Pagine: 624
Cartaceo: 17.90 € 
Data di uscita: 18 Giugno 2019

Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due


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Dopo aver letto il primo romanzo di questa serie mi ritenevo soddisfatta e difatti l'ho premiato con un bel 'cinque stelle', ma ora dopo aver letto questo secondo volume mi trovo costretta a tirare fuori dal cilindo un'altra stella per far comprendere quanto questo secondo volume mi sia piaciuto, facendo apparire il primo solo un antipastino prima del piatto forte...

La vita di Feyre, dopo la battaglia avuta contro Amarantha, è totalmente cambiata, ora, infatti, a causa del suo sacrificio che le valse la vita e della conseguenze resurrezione avvenuta per opera dei Fae, si trova a doversi confrontare con la sua nuova natura immortale di fata.
Una volta ritornata al maniero di Tamlin, finalmente liberato dalla maledizione che lo ha oppresso per mezzo secolo e nonostante la speranza di entrambi di coronare il loro sogno d'amore, le cose non vanno come Feyre e il suo Signore della Corte di Primavera vorrebbero: la giovane infatti si trova schiacciata dal peso di tutti gli orrori, subiti ed inferti durante lo scontro con Amarantha, che le lacerano l'anima facendola vivere giorni e notti di dolore, disperazione e angoscia, che non riesce a sfogare in nessun modo, poichè Tamlin, terrorizzato da ciò che potrebbe succedere alla sua Feyre, la costringe ad una vita claustrofobica all'interno delle mura del suo palazzo, precludendole la possibilità di una vita vera.

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L'unico sfogo che Feyre ha è quello dato dall'accordo con Rhysand, Signore della Corte della Notte, stipulato in precedenza, che prevede che per una settimana al mese la giovane fata debba trasferirsi presso la corte del magnetico Rhys, che, inaspettatamente si scopre essere un affascinante compagno di avventura, tanto pericoloso quanto seducente.
La 'tarantella' che nasce tra questi tre personaggi viene affiancata da un nuovo pericolo imminente, infatti, Amarantha non era l'unica a volersi accaparrare tutto, e qualcun altro, ora, è deciso a farsi spazio in questa storia.
Sarà capace Feyre a gestire il suo dolore, la sua trasformazione, un nuovo nemico e, soprattutto, i sentimenti che prova per Tamlin e Rhysand che le scombussolano il cuore?

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Come vi dicevo prima, questo libro merita molto più di cinque stelle, e, nonostante aessi già letto milioni di opinioni a riguardo, non avrei mai immaginato che potesse così tanto colpirmi e sconvolgermi!
Ritroviamo, in questo secondo capitolo, molti dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel precedente volume, ed in particolare affrontiamo, nuovamente, i tre protagonisti principali, che ci mostrano l'altro lato della medaglia, che era, in ACOTAR, ben nascosto: Feyre ha vissuto una serie di esperienze che l'hanno cambiata totalmente, la giovane, infatti, vive un momento di profondo dolore e sconforto a cui non eravamo stati abituati, e proviamo il desiderio di aiutarla il più possibile per alleviare il dolore bruciante che ha nel petto, ed in più deve anche fronteggiare il suo cambiamento e la sua nuova natura, così diverso, così spaventoso ed allo stesso tempo così straordinario e potente.


Tamlin, che si era dimostrato essere misurato e perfetto, in questo volume ci mostra le sue paure e le sue fragilità, che sfociano in una serie di comportamenti sbagliati nei confronti della donna che ama, che li allontanano in maniera inaspettata e sconvolgono il lettore.

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Colui che non rimane sconvolto dal cambiamento di rapporto tra Feyre e Tamlin è il lettore che, nel precedente volume, ha puntato tutto su Rhysand, come me, che sin dal primo incontro di carta sono stata affascinata dai suoi occhi penetranti e magnetici, ed ho sentito l'irrefrenabile bisogno di sperare che lui potesse conquistare la bella Feyre, con cui, finalmente, riesce a sviluppare un vero e proprio rapporto e ad instaurare con lei un legame profondo e, da me, tanto sperato.
Rhysand, in questo volume, ha dato prova di possedere un cuore enorme, e di saper provare un amore puro e disinteressato che lo rende invincibile ed in grado di fare qualsiasi cosa pur di poterlo difendere ed onorare. Inutile dire che, come molti altri, ci avevo visto lungo e avevo puntato tutti i miei sogni e le mie speranze sul signore della Corte della Notte, e sono rimasta estremamente soddisfatta del cambiamento che lo caratterizza in questo romanzo, con la speranza che nel terzo si possa scandagliare ancora di più la profonda anima di questo Fae dallo sguardo magnetico.


Lo stile della Maas, l'autrice, è, come sempre, straordinario e coinvolgente, non c'è niente da fare, ogni parola che esce dalla sua penna è pura magia: i personaggi sono tridimensionali, in grado di bucare la pagina e creati a regola d'arte, come le descrizioni dei luoghi ed il worldbuilding, che già mi avevano affascinata nel primo volume, ma che, in questo caso, mi hanno proprio stesa, e ho avuto come la sensazione di trovarmi esattamente affianco dei protagonisti in ogni scena, potevo sentire il profumo di Rhysand, il rumore di passi nel maniero di Tamlin, il respiro trafelato di Feyre durante le sue crisi.
L'autrice, come sempre, non sbaglia un colpo.

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Di questo secondo romanzo potrei parlare ancora ore, raccontarvi di come il finale mi abbia straziata, di come gli sguardi tra Rhysand e Feyre mi abbiano emozionata o di come mi sia sentita arrabbiata con Tamlin quando lasciava Feyre soffrire sola, ma concluderò dicendo che, nonostante abbia appena terminato la lettura di questo bel mattoncino, io non veda l'ora di rileggerlo, di godermi nuovamente ogni istante ed ogni emozione che ne scaturirà.
Bello, bello, bello, bello. Uno dei migliori libri, per me, di sempre.



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