Un paio di giorni fa ho postato la recensione de "L'ipotesi del male" di Donato Carrisi, avvisandovi che oggi, sempre complice il Review Party, vi avrei parlato del nuovo capitolo della serie che vede come protagonista Mila Vasquez e la sua innata capacità di scavare nell'oscurità portandovi un po' di luce, e quindi eccomi qui...
Titolo: Il gioco del suggeritore
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Collana: La Gaja Scienza
Genere: Thriller
Pagine: 400
Prezzo: 18,70€
Prezzo: 18,70€
Data di uscita: 3 dicembre 2018
Una villetta isolata nel bosco. Una famiglia che ha rinunciato a ogni cosa, compresa tutta la tecnologia che ci circonda, pur di trovare la pace. Invece, troverà la morte. Una strage con un colpevole... Ma senza cadaveri. Un assassino senza passato, senza identità. Senza alcuna presenza su Internet, un uomo che per tutta la sua esistenza è riuscito a sfuggire alle telecamere di sorveglianza. Un enigma in carne e ossa, che non rivela dove ha celato i corpi... Anzi, non pronuncia nemmeno una parola. Solo una muta, inquietante convocazione. Un nome: quello di Mila Vasquez.
Mila, dopo aver passato gli anni tra i federali e dopo aver rischiato di perdere la vita, ha deciso di rinunciare alla sua promettente carriera da detective per mettere in sicurezza la sua vita e quella della piccola Alice, che ormai ha dieci anni, rintanandosi in una baita in mezzo alla natura rinunciando quasi del tutto alla tecnologia.
La sua vita prosegue così, lenta e monotona, tra le mura della sua casupola, finchè un giorno Joanna 'Il Giudice' Shutton non si presenta alla sua porta chiedendo il suo aiuto per risolvere uno strano caso: poche ore prima un'intera famigliola è scomparsa, ed ormai, vista l'enorme quantità di sangue sparso per tutta la villetta, le possibilità di ritrovare i suoi membri ancora vivi è remota.
Non ci sono tracce e nemmeno impronte, l'unico indizio che la polizia ha è una telefonata effetuata da un membro della famiglia alla polizia, per avvertire che nel cortile c'era un uomo, con una vecchia auto verde, che li sta piantonando; attraverso questa telefonata e la mobilitazione della gente si arriva ad un possibile indiziato: un uomo, soprannominato dai piedi piatti 'Enigma', di cui non si conoscono le generalità, pieno di tatuaggi che vive in un vecchio mattatoio dismesso insieme ad alcuni computer e pochi altri oggetti.
Secondo l'opinione pubblica, ed apparentemente, il caso sembrerebbe avere già un colpevole, ma niente è come sembra, l'uomo, infatti, ha tutto il corpo cosparso di tatuaggi di numeri e altri simboli, tra cui spicca un tatuaggio estremamente particolare: la scritta 'Mila' incastonata nell'incavo del gomito.
Il tatuaggio mette in allarme la polizia che si sente in dovere di informare Mila Vasquez, con la speranza che la donna possa mettere da parte le sue riserve e buttarsi a capofitto nel caso, aiutata come sempre dall'analfabetismo emotivo, ovvero la sua capacità di non provare empatia, che la caratterizza da sempre e che l'ha molto aiutata in passato.
Dopo uno scetticismo iniziale Mila decide di ritornare, seppur per poco, nel mondo delle indagini, che l'ha coccolata come una figlia e che l'ha resa la donna che è, per trovare la risposta a questo mistero che, forse, la vede come protagonista diretta.
Comincia così la sua nuova avventura verso l'ignoto, verso un mondo diviso tra la realtà e una realtà virtuale, in cui è costretta a lanciarsi per trovare le risposte che restano senza risposta di un caso che, probabilmente, è solo la punta dell'icerberg di qualcosa di molto più profondo e grave, e che si cela sapientemente agli occhi del mondo.
Ma chi si nasconde veramente dietro a tutto questo?
Mila è costretta a confrontarsi con un passato che pensava di aver sotterrato in profondità, e chi si muove nell'ombra potrebbe non essere una nuova conoscenza della detective.
Sarà capace Mila di calarsi tra le tenebre ed uscirne illesa, o sarà trascinata a picco tra le braccia dell'oscurità?
Quando si torna a vivere un'avventura con i personaggi che hai amato sembra di tornare a casa dopo un lungo viaggio, ed è la sensazione che ho vissuto riprendendo in mano le indagini di Mila Vasquez: mi sono sentita a casa, e tra le parole di Carrisi mi sono goduta ore di piacevolissima tensione.
Seguo le indagini della detective Mila Vasquez sin dall'inizio ed ora finalmente Donato Carrisi ha deciso di regalarci un nuovo capitolo che la vede come protagonista ed è inutile dire che quando mi è stato proposto di leggere il romanzo in anteprima non ho saputo resistere, ed ho sentito prepotente il desiderio di fare mia anche questa storia.
Sono passati dieci anni dalle vicende narrate ne "Il suggeritore" e solo una manciata da quelle de "L'ipotesi del male" ma Mila, la nostra protagonista per eccellenza, è sempre la stessa donna caparbia ed intelligente che abbiamo imparato a conoscere: dietro lo sguardo attento e ricettivo, si nasconde un universo di luci ed ombre da scoprire, segnato da un passato difficile fatto di sofferenza e da eventi traumatici vissuti sul campo, caratterizzato da un'incapacità di provare emozioni ed empatia che la rendono un vero robot sul lavoro, poichè non la influenzano e non compromettono le sue capacità investigative.
Le uniche vere differenze sono la presenza di sua figlia Alice e la conseguente scelta di lasciare il lavoro per tenerla al sicuro e non rischiare di essere immischiata in casi che sarebbero in grado di risucchiarla nel buio.
Come sempre, Carrisi è capace di regalarci un quadro ben delineato della protagonista e delle sue capacità, che la rendono unica nel suo genere, spiccando agli occhi del lettore e marchiandosi a fuoco nella sua mente, e la inseriscono in una trama articolata ed avvincente, ricca di dettagli minuscoli, distribuiti sapientemente, che devono essere, necessariamente, individuati tutti dal lettore per dargli le risposte che spera di ottenere, e che servono per creare uno spessore di suspense e tensione che si propaga per tutta la storia.
Interessante da notare è il doppio mondo in cui Mila è costretta ad agire: relatà e realtà virtuale in questo caso vanno di pari passo, e la donna è costretta a saltare da un universo all'altro per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ed arrivare ad una conclusione.
Carrisi usa questo escamotage per toccare un punto focale che caratterizza la società moderna ovvero l'attaccamento spasmodico alla rete, al bisogno di mettere tutto sotto i riflettori dei social e dei giochi di realtà virtuale, fino ad esserne logorati, fino ad esserne letteralmente risucchiati: il famoso 'Grande Fratello' che ci osserva e oscilla come una spada di Damocle sopra la nostra testa, pronto a non perderci mai di vista, e a farci pagare ogni minimo errore.
Interessante da notare è il doppio mondo in cui Mila è costretta ad agire: relatà e realtà virtuale in questo caso vanno di pari passo, e la donna è costretta a saltare da un universo all'altro per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, ed arrivare ad una conclusione.
Carrisi usa questo escamotage per toccare un punto focale che caratterizza la società moderna ovvero l'attaccamento spasmodico alla rete, al bisogno di mettere tutto sotto i riflettori dei social e dei giochi di realtà virtuale, fino ad esserne logorati, fino ad esserne letteralmente risucchiati: il famoso 'Grande Fratello' che ci osserva e oscilla come una spada di Damocle sopra la nostra testa, pronto a non perderci mai di vista, e a farci pagare ogni minimo errore.
La capacità di Carrisi di creare storie così ben congegnate e capaci di coinvolgere totalmente il lettore è la sua firma ed è impossibile emulare il desiderio che è capace di instillare nel lettore che sente il bisogno di trovare le risposte scorrendo velocemente e convulsamente le pagine, alla ricerca di indizi e verità.
In questo capitolo, come nei precedenti, l'autore ci regala un quadro complesso ed ha veramente tutto e la tensione e la suspense sono palpabili e tengono sulle spine il lettore, conducendolo in un macabro ed oscuro gioco alla ricerca della verità, che si trova nascosta tra le braccia di un nemico senza volto, che tira i fili della storia come fosse un burattinaio, giocando con le vittime in un percorso ad ostacoli ben costruito e ricco di insidie.
Lo stile di Carrisi è unico, e gli regala un'unicità ineguagliabile, poichè i suoi romanzi, nonostante siano ricchi di tensione sono estremamente scorrevoli e in grado di catalizzare l'attenzione del lettore in maniera magnetica; come nei precedenti capitoli il ritmo veloce, le descrizioni vivide e il mistero sono le carte vincenti per il successo assicurato del romanzo.
Come sempre, Carrisi sempre al top!
QUANTO SIETE CURIOSI DI LEGGERE QUESTO ROMANZO?
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