Il protagonista di oggi è un libro, di un'autrice svedese, che mi ha colpita molto positivamente, e da cui non riuscivo a staccarmi; sto parlando di una pubblicazione Salani, che esce oggi...
Titolo: Sabbie mobili: Tre settimane per capire un giorno
Titolo originale: Storst av allt
Autore: Malin Persson Giolito
Editore: Salani
Genere: Thriller
Pagine: 448
Prezzo: 16,90€ ed.cartacea
Data di uscita: 31 Maggio 2018
Stoccolma, il quartiere più elegante. Nella classe di un liceo cinque persone sono a terra, colpite da una raffica di proiettili. Accanto a loro, Maja Norberg: diciotto anni appena compiuti, brava studentessa, popolare, ragazza di buona famiglia. Tra le vittime ci sono il suo fidanzato, Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia e la sua migliore amica,Amanda.
Nove mesi dopo, il processo sta per cominciare. Maja è accusata della strage e ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare. I giornali non le hanno dato tregua, nessuno crede alla sua innocenza, la ragazza della porta accanto si è trasformata nella teenager più odiata di Svezia.
Peder Sander, l’avvocato difensore, ha il difficile compito di mettere in discussione quello che ormai sembra scontato per tutti, la colpevolezza della ragazza, e di fare emergere la verità di Maja. Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Attraverso la voce di Maja, irriverente, dura, unica, ripercorriamo i fatti fino ad arrivare a quel terribile giorno. L’incontro con Sebastian, un amore malato e totalizzante, feste, tradimenti. E, mentre il racconto prosegue, si sgretola la facciata rassicurante di una comunità agiata in cui gli adulti si voltano dall'altra parte per non vedere i loro figli che – tra violenza, tensioni razziali eproblemi di droga – affondano sempre di più nelle sabbie mobili.
L'incontro con Sebastian Fagerman, figlio di un importante uomo d'affari svedese, scombussola radicalmente la sua vita: Sebastian, scapestrato e viziato, le regala una vita da sogno fatto di yacht, droga, feste ed eccessi e la ragazza, fomentata anche dall'iniziale entusiasmo dei suoi genitori per il ragazzo, si lascia trascinare in questa vita fatta di vizi, sregolatezza e passione. Una principessa tra le braccia di un principe oscuro, re di un regno ancora più oscuro.
I soldi, le droghe, l'alcol e le feste mascherano, però, qualcosa di più profondo e tenebroso, facendoli vivere in un limbo dorato, almeno per un po'.
La sregolatezza di Sebastian porta Maja a trovarsi in una situazione, decisamente, più grande di lei, quando, non si sa come, si trova in una aula scolastica con cinque cadaveri trivellati da una raffica di proiettili: Sebastian è uno di questi.
Dopo mesi di carcere, additata da tutti come colpevole, descritta come un mostro senza sentimenti, Maja si troverà ad affrontare la sfida più grande della sua intera esistenza: sostenere il processo che la vede come imputata, e dimostrare che, a dispetto dell'opinione pubblica, non è stata lei a commettere la strage, che Sebastian aveva dei piani scriteriati e che lei era solo una sua pedina.
Tra il carcere e il tribunale la vita di Maja scorre lenta, ma la corsa verso la gogna si fa sempre più veloce, e lei non può fare altro che raccontare la sua versione della storia ad una corte e ad una nazione che non crede nella sua innocenza, supportata da un team di avvocati estremamente capaci, unici suoi alleati.
Ma se Maja non ha commesso la strage, chi è il vero colpevole?
Ma se Maja non è innocente, come è finita in questa drammatica situazione?
Avevo mille domande e avevo bisogno di sapere, sapere e ancora sapere! Non sono riuscita a prendere una vera e propria posizione nei confronti di Maja, ed ogni capitolo che leggevo cambiavo opinione sulla sua posizione.
Maja è un personaggio controverso ed ambiguo per alcuni versi, mentre per altri sembra solo una bimba che ha perduto la via di casa e vaga sperduta; è un personaggio complesso, difficile da decodificare, poichè nasconde in se tante sfaccettature che la rendono incomprensibile anche agli occhi della giuria, che ha già molti pregiudizi nei suoi confronti.
Maja è la protagonista e voce narrante dell'intera storia, ed attraverso i suoi occhi viviamo diverse situazioni, dall'arresto con conseguente custodia in carcere, nel suo passato ripercorrendo i passi che l'hanno portata fino alla strage, e nell'aula di tribunale, costretta a difendere se stessa dalle terribili accuse che le sono state mosse.
Maja e gli altri protagonisti secondari sono l'emblema della società moderna, traviata da tecnologia e benessere momentaneo ricavato dall'uso di sostanze stupefacenti; sono il simbolo di una generazione allo sbando, incapace di sottostare alle regole per amor del progresso.
Sebastian, protagonista e fidanzato di Maja, è la figura più articolata e complessa, secondo me, poichè ha dentro di se un angolo di inferno, nascosto bene sotto i bei modi e i soldi del padre; inizialmente, come anche Maja, di lui ho visto solo le cose belle ed il suo fascino mi ha ammaliata, salvo poi riconsierarlo, e considerarlo un 'cattivo', in balia di se stesso e capace di manipolare la gente, utilizzando tutti i mezzi che gli sono concessi.
Il resto dei personaggi, caratterizzato bene come Maja e Sebastian, ci è presentato a poco a poco: l'autrice ci lascia il tempo di gustarci ognuno di loro, dandogli il giusto rilievo nella storia e collocandolo nel quadro più ampio che ha preparato per noi.
Una cosa che ho trovato estremamente interessante è l'inserimento di un consistente numero di temi socio-economici trattati, che oltre alla narrazione coinvolgente, risultano essere la parte più di spessore di tutto il romanzo: rimbalziamo come palline di un flipper tra argomenti estremamente attuali che condizionano (o potrebbero condizionare) quotidianamente la vita di ognuno di noi quali l'abuso di droghe ed alcol da parte, soprattutto, dei giovanissimi, il sessismo e il pregiudizio verso chi è di una nazionalità differente dalla nostra, e il sistema giudiziario, che talvolta, non ci fornisce le risposte e la giustizia che vorremmo.
L'autrice ci regala un viaggio dentro la mente di un adolescente, e di quanto sia complicato questa può dimostrarsi instabile.
Ho trovato lo stile dell'autrice molto interessante, mi è piaciuto, mi ha coinvolta e nonostante non ci fossero momenti al cardiopalma, io ho provato una sensazione di trasporto totale in tutto il libro.
Sentivo il bisogno di conoscere e scoprire di più, di capire qualcosa della vera situazione di Maja, senza però voler perdere nessun particolare.
La penna della Giolito mi ha trasportata al fianco di Maja in quell'aula di tribunale con uno stile molto semplice, generalmente fluido, ma con un'alternanza di momenti estremamente delicati e bisognosi di molta più attenzione.
Una nota, necessaria, da fare è che, nonostante le aspettative, c'è stata meno suspense di quanto mi sarei mai immaginata, a livello oggettivo quanto meno, mentre io l'ho percepita trasudare da dentro le pagine.
E' un romanzo che ha tutto, secondo me, a partire da un mistero di fondo su cui si sviluppano molti altri elementi inerpicandosi come piante rampicanti, come la disuguaglianza, angoscia adolescenziale, abusi, sregolatezze, ricchezze e morte.
Lo consiglierò alle amiche? Si, ho già cominciato!
NON DIMENTICATEVI DELLE ALTRE TAPPE DI QUESTO REVIEW PARTY, CON LA SPERANZA CHE ANCHE LE MIE COLLEGHE BLOGGER ABBIANO APPREZZATO IL ROMANZO TANTO QUANTO ME!
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