giovedì 1 luglio 2021

REVIEW PARTY "Il giro di chiave" di Ruth Ware {CORBACCIO}

 Ed eccoci qui con la seconda recensione del giorno: ora cambiamo completamente genere e tono... Are you ready?



Autore: Ruth Ware
Titolo: Il giro di chiave
Editore: Corbaccio
Genere: Thriller
Pagine: 348
Prezzo: 16,90€
Data di uscita: 01/07/2021

L’occhio le era caduto sull’annuncio mentre stava pensando a tutt’altro, ma le era sembrata un’opportunità troppo interessante per non approfittarne: babysitter a tempo pieno, ottimo stipendio alloggio compreso. E quando Rowan Caine arriva a Heatherbrae House resta assolutamente incantata di fronte a una villa splendida, modernissima, incastonata nel meraviglioso paesaggio delle Highlands scozzesi e abitata da quella che sembra essere una famiglia perfetta. Quello che non sa è che sta per trovarsi dentro a un incubo folle, che finirà con una bambina morta e lei in prigione accusata del suo omicidio. Nella lunga lettera che scrive al proprio avvocato Rowan cerca di ricostruire passo passo gli eventi che l’hanno condotta fin lì. Non si trattava solo della casa, con l’impianto di sorveglianza attivo ovunque ventiquattr’ore al giorno, i controlli in remoto che inspiegabilmente facevano risuonare la musica a tutto volume nel cuore della notte o accendevano le luci all’improvviso. E nemmeno delle bambine, molto diverse dalle figlie modello che le erano parse a prima vista. E nemmeno il fatto che sia stata lasciata sola per settimane intere a prendersi cura di loro, senza nessun altro adulto vicino, a parte Jack Grant, una figura inquietante. Era tutto l'insieme. Sapeva di aver commesso degli errori, di aver mentito pur di avere il posto, e di non essersi sempre comportata nella maniera migliore con le bambine. Insomma, sa di non essere innocente. Ma sa di non essere colpevole. Quantomeno di omicidio. Il che significa che è stato qualcun altro…



Rowan è una giovane ragazza alla ricerca di una sua stabilità ed indipendenza e il destino sembra portarla sulla via giusta quando, per caso, trova un annuncio di lavoro che fa proprio al caso suo, lavorando lei già in un asilo ed amando molto i bambini: una famiglia scozzese è alla ricerca di una bambinaia che possa occuparsi delle tre piccole di casa vivendo nella loro casa da sogno.
Nessuno avrebbe il coraggio di rifiutare un'occasione ghiotta del genere, soprattutto una volta scoperto anche l'ammontare del salario, davvero molto corposo.
L'occasione è davvero perfetta, soprattutto perchè Rowan è alla ricerca di nuove sfide, possibilità e di un posto dove davvero dedicare tutta se stessa ed essere apprezzata ed è per questo che si propone per il lavoro e, fortunatamente, lo ottiene.
Sembra tutto perfetto, la casa è grande e moderna, dotata di ogni genere di confort, di tutta la tecnologia possibile, immersa nel verde, nella natura. Bellissima, ma al contempo, un po' particolare, dove ci si sente sempre sorvegliati, dove tutto sembra troppo perfetto...
La famiglia Elincourt è, come la casa, perfetta, anche se ben presto Rowan capirà che c'è qualcosa di davvero strano nell'aria e che molte cose le sono state celate.
Per diverso tempo Rowan si trova a badare alle bambine senza sapere nulla dei genitori, e ben presto oscure verità emergono... fino a quando la morte si abbatte nella perfetta magione.
Da qui comincia il calvario di Rowan, costretta in carcere ed accusata di omicidio, che attraverso una lettera è costretta a ripercorrere tutto ciò che è accaduto in quella casa, dove l'occhio della sorveglianza era sempre attivo, dove a volte sembrava quasi far prendere vita, di sua spontanea volontà, alla struttura stessa, dove l'unico altro adulto nei paraggi era una figura davvero inquientante, capace di far venire i brividi con un solo sguardo...


Chi mi conosce lo sa, non so mai dire di no alla lettura di un thriller, soprattutto quando ho già avuto modo di conoscere l'autore in passato apprezzandone molto lo stile: Ruth Ware ha una penna davvero affilata capace di graffiare la mente del lettore e lasciarlo interdetto di fronte ai dubbi instillati e agli indizi magistralmente disseminati.
Già nel precedente romanzo mi ero trovata a confrontarmi con la capacità dell'autrice di giocare con la mia mente, conducendomi verso una direzione salvo poi virare tutt'un tratto, lasciandomi totalmente spiazzata e sorpresa, facendomi apprezzare moltissimo questo suo modo di scrivere.
Ci sono stati momenti in cui mi sentivo davvero Rowan, totalmente spiazzata da ciò che accadeva, circondata da bugie ed occhi virtuali, di momenti di panico e di strane sensazioni e sicuramente questo è dovuto all'enorme capacità dell'autrice di raccontare questa storia, a tratti macabra, dotata di tutto quello che caratterizza il genere dei thriller.
Ci sono stati momenti in cui faticavo davvero a smettere di leggere, sentivo il bisogno pressante di sapere cosa sarebbe accaduto, quale sarebbe stato il seguente colpo di scena, sentendomi pervadere da emozione e disagio, seguendo con molta attenzione ogni minimo particolare, cercando di precedere le mosse dell'autrice, con scarsi risultati, lo ammetto.


Un altro punto a favore della Ware è la sua capacità descrittiva, con cui è stata in grado di creare situazioni e luoghi davvero tangibili, palpabili; ci sono stati alcuni momenti in cui sentivo l'impulso di osservare la mia stessa casa, come se sentissi personalmente sulla mia pelle, l'occhio virtuale della sorveglianza della villa, l'occhio di qualcuno che osservava ogni mia mossa.
Credo che sia questo che rende grande un autore di thriller: la capacità di far sentire la paura ed il disagio direttamente al lettore, farlo quasi sentire colpevole di un crimine non commesso, di farlo sentire sulle spine, osservato, spaventato...
Decisamente un grande thriller, approvato sotto ogni punto di vista: la Ware, per me, si riconferma una grande penna del genere e sono più che sicura che sentiremo ancora presto parlare di lei.








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