Oggi per voi la recensione, in occasione del Review Party di...
Titolo: Unpopular
Autore: Freya Dakets
Editore: Leggereditore
Genere: Young Adult
Genere: Young Adult
Pagine: 288
Prezzo: 16,00€
Data di uscita: 2 Gennaio 2019
Zoe è una ragazza sarcastica e nerd che ama incasellare le persone in categorie. Per lei esistono i nerd, le cheerleader senza cervello e i giocatori di football che considera degli "scimmioni con un ego smisurato". Quando però si trasferisce in una nuova città, a casa del nuovo compagno della madre, è costretta a cambiare il suo punto di vista. Il suo fratellastro, Kyle, è un giocatore di football che non fa che combinarle scherzi. Zoe passerà gran parte del suo tempo con lui e i suoi migliori amici, nonché compagni di squadra: Logan, Dave e Seth. Dopo l'odio iniziale, grazie a loro capirà che nessuno è come si mostra all'esterno.
Zoe è una diciassettenne americana come tante: tutta la sua energia viene risucchiata dalle sue grandi passioni e dalle molte attività extracurricolari di cui si occupa con dedizione.
Visto il suo profilo scolastico e sociale per lei è facile classificare tutti gli altri compagni e catalogarli in alcune categorie, come i nerd, di cui lei fa orgogliosamente parte, i giocatori di football tutti muscoli e egocentrismo e le cheerleader, che considera ragazze senza cervello e con cui non ha niente da spartire.
La sua vita cambia il giorno in cui, però, sua madre decide di trasferirsi per amore dal suo nuovo compagno, un avvocato che ha, a sua volta, un figlio che frequenta lo stesso anno di Zoe;
la vera differenza tra i due ragazzi è la categoria di appartenenza, e se Zoe si classifica tra quelli che lei ritiene essere i più intelligenti, Kyle, il suo fratellastro, indossa, letteralmente, gli abiti del giocatore di football.
Per Zoe quindi la nuova vita è totalmente uno shock, non c’è nulla che appartiene al suo mondo, e Kyle, con i suoi tre migliori amici, cerca di renderle la vita impossibile a suon di scherzi, ma piano piano i loro mondi, tra un battibecco e l’altro, si avvicinano ed iniziano così a conoscersi, a comprendersi e, forse persino, a volersi bene.
Zoe riuscirà a mettere da parte i pregiudizi che le hanno offuscato la mente per anni grazie alla vicinanza di Kyle oppure comprendere meglio il mondo del ragazzo radicherà in lei ancora più le sue convinzioni?
Ho letto questo romanzo velocemente, in una serata di relax, perché questo è l’intento dell’autrice: creare una storia divertente, ironica e leggera per far comprendere a più persone possibile che fermarsi dietro ai pregiudizi non è la soluzione ed intanto trattenerle in maniera coinvolgente e dinamica.
Zoe, all’inizio, non è molto simpatica, compatibilmente con l’idea che l’autrice aveva di renderla un po’ frenata dai suoi pregiudizi, che le fanno vedere il mondo con i paraocchi, poi, però man mano che si sviluppa il rapporto tra lei e Kyle, la ragazza cresce, matura e smette di guardare il mondo solo dalla sua prospettiva, rivelando una personalità spumeggiante, allegra e capace di crescere giorno per giorno.
Zoe e Kyle sono gli emblemi degli adolescenti di tutto il mondo, che sempre di più, tendono a non guardare veramente al di fuori del loro mondo, frenati da barriere invisibili create da una società che tende, sempre di più, a badare alle apparenze e non alla sostanza nascosta dentro una persona; entrambi però, una volta avvicinatosi sono capaci di andare oltre le semplici apparenze, e godersi a pieno la compagnia l’una dell’altro.
“Unpopular” è un romanzo adatto per un pubblico giovane, che sta vivendo proprio gli anni dell’adolescenza, calibrato sulle loro corde, ed adatto ad essere compreso da tutti indistintamente, anche grazie ad uno stile semplice, veloce, dinamico e coadiuvato da un vocabolario comprensibile anche dai più giovani.
Essendo quindi dedicato ad un pubblico più giovane, ci sono stati momenti che io ho letto con distacco, avendo da molto, purtroppo, passato gli anni dell’adolescenza, ed al contempo con un pizzico di malinconia, perché è un periodo ricco da ogni punto di vista e porta, oltre a un po’ di disorientamento, anche tante emozioni bellissime, capaci di riempire ogni cuore.
Mi è piaciuto il fatto che l’autrice abbia deciso di non rendere la storia troppo surreale, mantenendosi coerente al suo stile, senza mai esagerare.
Sicuramente, se avessi letto questo romanzo in un momento diverso della mi vita, come dieci anni fa, lo avrei apprezzato molto molto di più e lo avrei premiato e lodato molto di più, ma questo dipende da me e dalla mia età, e non dall’autrice e dalla sua storia.
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