giovedì 26 ottobre 2017

BLOGTOUR "La vita di prima" di Colette McBeth, QUARTA TAPPA: L'AMBIENTAZIONE

Buongiorno amici dell'etere e dei libri! Quest'oggi vi propongo un piccolo viaggio virtuale in una delle città più belle del mondo, ovvero Londra!
E voi vi chiederete: Perché?


La risposta è molto semplice, non potete leggere il nuovo romanzo edito Piemme di Colette McBeth senza conoscere i luoghi, splendidi per giunta, in cui viene sviscerata la storia incrociata di Melody ed Eve... Chi? Vi chiederete voi, bene, leggete un po' qui!


Titolo: La vita di prima
Titolo originale: The life i left behind
Autore: Colette McBeth
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Pagine: 396
Prezzo: 18,50€
Data di uscita: 24 ottobre 2017

Sei proprio sicura di aver cancellato ogni traccia di quella che eri?


Melody non è più quella di prima. Da quando, apparentemente senza motivo, un uomo l'ha aggredita in un parco di Londra, lasciandola tramortita, le sue giornate sono fatte di ricordo e paura. Adesso che è passato qualche anno, però, sembra che la ferita si stia lentamente rimarginando. Grazie anche a suo marito, al bambino che aspetta, agli amici che non hanno mai lasciato il suo fianco. Una vita tranquilla, confortevole, dalla quale Melody si è lasciata avviluppare per dimenticare la paura. Eppure, a volte è una vita che ha il sapore di una prigione. 
Così, quando un'altra donna, Eve, viene aggredita in un altro parco, nello stesso identico modo, Melody decide di rimettere tutto in gioco. E, se non vuole continuare a vivere nella paura, dovrà scoprire chi si cela davvero dietro tutto quanto. Perché anche Melody stessa, nella sua vita di prima, ha più segreti di quanti chi le sta accanto possa immaginare. Ed Eve, anche se ora è morta, ha lasciato dietro di sé delle tracce che aspettano solo di essere seguite... 
In un turbine di colpi di scena, con una tecnica e una bravura invidiabili, Colette McBeth vi trascinerà nel profondo di una storia in cui la realtà assume le forme meno prevedibili, e rancore, paura, vendetta e amore si intrecciano indissolubilmente. Perché, come sempre, sta alle donne trovare, da sole, la chiave della loro stessa felicità, per riuscire finalmente a coincidere con la persona che vogliono essere.

L'AMBIENTAZIONE: I LUOGHI DE 'LA VITA DI PRIMA'



"Londra scompare alle loro spalle. I negozi diminuiscono, gli spazi verdi sono più estesi. Si vedono meno persone, le case si fanno sempre più rade. Che cosa prova? Sollievo? Sì, forse in parte. Le ragioni per le quali una volta amava Londra sono le stesse che adesso le fanno venire voglia di andare via. Un tempo le bastava camminare lungo le strade della città per sentirsi viva, come se l’energia potesse trasmettersi attraverso le dita dei piedi. Circondata da una miriade di persone, tutte in movimento, senza un minuto o un secondo da perdere perché c’era troppo da fare e da vedere. E poi lo skyline con il Big Ben e il campanile di St. Paul, la punta dello Shard che faceva capolino tra le nuvole. Una città ricca di storia, ma allo stesso tempo la più moderna e vivace che avesse mai conosciuto. Di notte, in un taxi o a piedi, le piaceva attraversare i ponti e guardare il serpente scuro del Tamigi sotto di lei. Al tramonto il cielo si tingeva di sfumature color lampone, interrotte dalla sagoma di Westminster. Dio, amava quella città. Non c’era altro posto al mondo dove avrebbe preferito trovarsi."

La storia vede il suo intero svolgimento nella città di Londra ed è quindi bene darvi una piccola infarinatura di quelle che sono le caratteristiche principali della città per calarvi insieme alle protagoniste a pieno all'interno dell'intricata trama.
Londra oltre ad essere capitale del Regno Unito, è la città più grande per estensione in tutta Europa, e la più popolata di tutta l'Unione Europea; può vantare un'identità propria ed unica derivante da secoli di storia e caratterizzata da moltissimi luoghi iconici, monumenti e splendidi parchi.
Le vicende delle protagoniste si intersecano per i quartieri londinesi, e vengono fatte, di questi, attente e minuziose descrizioni, facendo leva soprattutto sui simboli più conosciuti e rilevanti della città quali il Big Ben, il London Eye o la altrettando famosa Westminster. 

"Un piede davanti all’altro, non fermarti, ripeteva a se stessa, come se la sola concentrazione potesse bastare a non farle perdere il controllo. 
Di fronte a lei, il fiume e la cupola di St. Paul; alla sua sinistra, le sagome del palazzo di Westminster e del Big Ben. Tutte le sfumature dell’oscurità. Il cielo e il fiume erano dello stesso tono scuro, un flusso continuo di grigio. Era come se qualcuno avesse risucchiato il colore dalla città. Intorno a lei, erano tutti vestiti di nero, marrone o grigio. Una sorta di esercito cittadino che avanzava risoluto, a perdita d’occhio. Una distesa cupa nella quale spiccavano soltanto i pantaloni rossi di un artista di strada sui trampoli. Quelli, e la gigantesca ruota panoramica del London Eye."

Forse non tutti sanno che Londra si divide in zone, la prima e principale è la parte più famosa della città dove i turisti amano recarsi, ma man mano che ci si allontana dal centro è possibile imbattersi in spazi verdi e casupole caratteristiche. Per quanto riguarda la natura, Londra ha molti polmoni verdi sparsi nelle sue zone, si contano ben otto parchi reali visitabili e infiniti parchi più piccoli e splendidi.
Nonostante siano luoghi bellissimi, Colette McBeth evidenzia il loro fascino etereo contornandolo di un alone misterioso che serve come sfondo vero e proprio ai fini della storia. 
Nello specifico, il macabro rinvenimento del corpo esanime di Eve viene fatto a Richmond Park, lo stesso luogo nel quale sei anni prima Melody venne brutalmente attaccata dal suo aggressore; questo parco si trova nel sobborgo signorile di Richmon Upon Thames, a sud ovest di Londra, a circa un'ora dal centro della città. 
Con i suoi quasi mille ettari è il parco più grande e selvaggio dei parchi reali della città, ora famosissimo per la fauna e per la presenza di cervi e daini allo stato brado, ma un tempo utilizzato come tenuta di caccia.

"Nella giornata di ieri abbiamo identificato il corpo rinvenuto domenica a Ham Gate, nei pressi di Richmond Park. Si tratta di Eve Elliot, trent’anni, produttrice televisiva, londinese. L’inchiesta sulla sua morte è ora ufficialmente un’indagine per omicidio. Il medico legale ha appurato che il decesso è stato causato da una compressione sul collo. 
In altre parole, la vittima è stata strangolata.
L’autopsia ha stabilito che il corpo è rimasto in situall’incirca una settimana, perciò chiediamo la collaborazione dei cittadini. Chiunque abbia visto individui sospetti aggirarsi nelle vicinanze del parco – e in particolare nella zona di Ham Gate – tra il 7 e il 15 settembre, giorno in cui il corpo della signorina Elliot è stato ritrovato da un cittadino a passeggio col cane, è pregato di mettersi in contatto con la polizia."

Eve e Melody, dopo una vita vissuta al centro di questa città si sono allontanate per cercare la loro dimensione in zone più tranquille, due vite le loro molto diverse rappresentate al massimo dalle loro abitazioni: se l'appartamentino di Eve, a Stepherd's Bush è vissuto e accogliente, la tenuta di Melody, nel Surrey, è impeccabile e così perfetta da poter essere inserita tranquillamente in un catalogo di design. 

"Era un sabato mattina di inizio febbraio. Io e il mio fidanzato Mark eravamo seduti al tavolo della cucina. Dal nostro appartamento, al secondo piano di un piccolo condominio, si godeva una vista apprezzabile sulla strada, con l’extra di un 
piccolo scorcio di skyline."

"Non molto tempo dopo aver ufficializzato la loro relazione, Sam le aveva proposto di andare via da Londra e lei non si era fatta pregare. Costruire una nuova casa insieme, lontano da tutto. Ricominciare da zero. Una pagina ancora bianca. Lui lo aveva fatto sembrare facile.
Terminati i lavori, si erano trasferiti nella nuova casa. Con quelle pareti bianche, i pavimenti grigi e tutto quel vetro. Mel aveva capito subito di aver commesso un errore. Il rombo del traffico, le sirene, i suoni della vita di Londra erano stati sostituiti dal silenzio. Un silenzio più assordante di qualunque cosa avesse mai sentito."

Stepherd's Bush è un quartiere residenziale tranquillo e distaccato dall'irrefrenabile vita del centro della città, con cui però è ben collegato attraverso metro e autobus: un luogo perfetto per una ragazza giovane bisognosa di spazio e di intimità, ma un tantino stretto se confrontato al bisogno di contatto umano della ragazza.
Se la scelta di Eve è stata, nonostante tutto, ponderata, quella di Melody di trasferirsi lontana dal centro è stata necessaria, ella infatti ha sentito l'estremo bisogno di allontanarsi il più possibile dal caos cittadino perchè impaurita ed annichilita da questo, vista l'esperienza tremenda che l'ha colpita.

"La mattina del mio ultimo giorno ho indossato una vecchia maglietta, mangiato mezza ciotola di cereali e lasciato il mio appartamento verso le nove, piena di buone intenzioni. Fuori splendeva il sole. Una giornata stupenda, di quelle che ti fanno apprezzare la vita... anche in un quartiere come Shepherd’s Bush! Se conoscete Londra, capirete che per rendere piacevole quella zona ci vuole praticamente un miracolo."

"C’erano sempre state così tante persone a Londra? Una massa che incedeva senza sosta, spintonandola e urtandola. Era sicura di camminare a un ritmo normale e costante, era convinta di mettere un piede davanti all’altro. Erano gli altri a muoversi in modo accelerato, come se fossero stati ritoccati da un effetto speciale dal quale lei era stata esentata. Gli altoparlanti della stazione la assordavano, tanto che era stata costretta a calcarsi il cappello sulle orecchie per attutirne il suono. Gli uccelli cinguettavano sotto la cupola della stazione. Doveva uscire da lì. 
[...] A un certo punto, aveva sentito il terreno mancarle sotto i piedi. Era inciampata, finendo sull’asfalto freddo e duro. Aveva notato subito le scarpe. Tutte nere, come una colonia di scarafaggi pronta a travolgerla. Erano tanti. Troppi. Li immaginava zampettare sul suo corpo. Tic, tic, tic. Erano ovunque. Come aveva fatto a non vederli prima? Ancora a terra, aveva rivolto lo sguardo verso l’alto, verso le punte dello Shard e del Gherkin. 
Incombevano su di lei, facendola sentire minuscola. Era una vertigine? No, non poteva definirla così. La vertigine era causata dalla paura dell’altezza. Quello che provava era esattamente il contrario: la paura di trovarsi troppo in basso, di essere troppo piccola rispetto alle dimensioni di ciò che la circondava.
«Mel! Mel!» sentiva la voce di Honor. «Melody, stai bene?»
L’oscurità l’aveva avvolta.
Non ci sarebbe stato nessun pranzo, nessun acquisto natalizio, nessun aperitivo. I vecchi tempi erano un capitolo chiuso."


INUTILE DIRE CHE VENGONO CITATI ALTRI MILIONI DI LUOGHI, MA PER CONTESTUALIZZARE LE VICENDE DELLE DUE DONNE ERA NECESSARIO PUNTARE IL DITO SU QUESTI SOPRA CITATI, COSICCHE' LA VOSTRA IMMAGINAZIONE POSSA ESSERE INDIRIZZATA AL MEGLIO AL FINE DI UNA COMPRENSIONE PIU' COMPLETA. 

PER CONOSCERE MEGLIO LA STORIA INTRECCIATA DI MELODY ED EVE POTETE SEGUIRE LE ALTRE TAPPE DEL BLOGTOUR!


Enjoy,
Chiara

3 commenti:

  1. Molto interessante, devo assolutamente attenzionare questo libro ^^

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    1. È un thriller molto molto bello, estremamente coinvolgente :)

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  2. Sembra molto bello questo libro. Oltre che interessante. Sto cercando qualcosa di diverso da leggere dai solti rosa e tu mi hai appena convinta a metterlo in lista. Lo leggerò. Bellissima recensione. <3

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