venerdì 25 febbraio 2022

Blogtour "Sospesi tra cielo e mare" di Emanuela Giordano e "Ancora Bella" di Linda Brunetta - INTERVISTA ALLE AUTRICI

 Buongiorno amici dei libri, eccoci qui oggi per concludere il blogtour dedicato alla nuova collana di Harper Collins e Harmony che prende il nome di "Terzo Tempo"!
Oggi per voi l'intervista alle due autrici che hanno inaugurato questa collana: Linda Brunetta con "Ancora bella" e Emanuela Giordano con "Sospesi tra cielo e mare".


Titolo: Ancora Bella
Autore: Linda Brunetta
Editore: Harmony
Genere: Romance
Data di uscita: 5 Febbraio  2022

Amelia, sessantadue anni, divorziata, è sempre stata la più bella. Ha affrontato tutta la sua vita armata solo di rimmel e rossetto. Il ruolo di madre e nonna non le si addice, anche se ha una figlia adorabile e una splendida nipotina. Un giorno, il suo toy boy le mormora una frase apparentemente innocua, che però lei non riesce più a dimenticare. Sei ancora bellissima. Di fronte a quell'ancora, Amelia decide che è giunto per lei il momento di imparare a fare a meno dello sguardo degli altri, perché prima o poi quello verrà meno a prescindere dalla sua volontà.

In cerca di conforto, si rifugia nella casa in montagna della sua ex suocera, in mezzo ai boschi e alla neve. Ed è proprio durante una nevicata che incontra Adriano, un montanaro che vive in uno chalet isolato. Il volto scavato, la barba folta, e gli occhi più scintillanti che Amelia abbia mai visto...

- Salve Linda, la sua carriera lavorativa è cominciata scrivendo programmi radiofonici, per poi passare a produzioni televisive e teatrali, fino ad approdare, da ultimo, nel mondo della narrativa: quale di queste esperienze le ha dato maggiori soddisfazioni e a cui vorrebbe continuare a dedicare, maggiormente, il suo tempo e la sua passione? 

Salve, innanzi tutto vi ringrazio per l’intervista. Non posso negare che il successo ottenuto come autrice di programmi televisivi, che hanno avuto all’epoca una vasta risonanza mi ha dato e continua a darmi grandi soddisfazioni, soprattutto perché sono stati considerati come innovativi nel campo della scrittura satirica. Il mondo della narrativa però mi consente di approfondire tematiche che mi coinvolgono personalmente molto di più e in questo momento della mia vita scrivere romanzi è un regalo per cui sarò sempre grata a Lidia Ravera. Scrivere storie romantiche a lieto fine, anche con la dovuta leggerezza, è un’avventura più intima, crea un legame con le lettrici o i lettori, produce riflessioni e soprattutto mi auguro induca a coltivare speranze e sogni, reagendo positivamente, stimolando l’immaginazione. È il messaggio della collana: abbiamo un Terzo tempo davanti, usiamolo! Per questo vorrei continuare a narrare storie, con tutta la mia passione.  

- Visti i numerosi impegni che ha legati al mondo della scrittura e di tutte le altre produzioni di vario genere che hanno caratterizzato la sua vita lavorativa, oltre che, ovviamente la sua vita privata, come organizza il suo tempo durante le sessioni di scrittura?

La mia vita lavorativa è sempre stata intrecciata con la mia vita privata. Ho un compagno, due figli, ora grandi, e una nipotina e ho sempre cercato di non trascurarli per il lavoro. Ho imparato a concentrarmi anche nella confusione e ad assorbire la vita quotidiana non come qualcosa di alieno, di distante dall’espressione creativa, ma come una produttiva fonte di ispirazione. Senza la vita, le sue esperienze, nel bene e nel male, non esisterebbe la scrittura. Ricordo che insieme alle mie colleghe abbiamo ideato il programma “La TV delle Ragazze” in cucina, riportando tutto il nostro vissuto, anche quello più banalmente casalingo. Scrivo in cucina anche adesso. Non è la classica “Torre d’avorio” e penso di essere più portata a descrivere le persone comuni, piuttosto che inventare situazioni straordinarie in cui farei più fatica ad identificarmi. 

Hai una sorta di giornata tipo in cui si impone orari ben definiti per scrivere oppure, semplicemente, quando si sente ispirata?

Ho imparato a scrivere su commissione, perché i programmi, sia radiofonici che televisivi, dovevano andare in onda e non potevano aspettare che fossi ispirata. Per scrivere è sicuramente indispensabile il talento, ma è soprattutto un mestiere. Quando ho una scadenza immediata scrivo finché non ho finito, anche di notte, altrimenti cerco di scrivere alcune ore tutti i giorni, perché ho capito che i romanzi richiedono una cura quotidiana e se li abbandoni, anche per pochi giorni, “si vendicano”: perdi lo stile, il filo narrativo, il cuore dei personaggi.   

- Amelia, protagonista del suo romanzo "Ancora bella" inserito nella collana "Terzo tempo", è una donna che è sempre stata bellissima ed affascinante, capace di ammaliare gli uomini con uno sguardo, ma ad un certo punto della sua vita comprende che essere "ancora bellissima" non le basta più, ha bisogno di altro, di armarsi di coraggio, smettere di ricercare gli sguardi altrui e di amarsi un po' di più. Immagino che sia stato complesso riuscire a caratterizzare così bene questa protagonista, e perciò mi piacerebbe sapere quanto si sente legata ad Amelia? Cosa condividete? 

Con l’Amelia “bellissima e affascinante” non condivido niente. Purtroppo o per fortuna non sono mai stata così. Non mi sono ispirata a me stessa, ma ad un’amica. Con l’Amelia che perde la sicurezza fondata sul suo aspetto invece condivido lo smarrimento, la debolezza e la ricerca di altre fonti generatrici di forza interiore per reagire alla solitudine. Il personaggio di Amelia è un po’ una metafora: finché sei giovane, sei attraente, poi quando inesorabilmente invecchi, devi trovare altri motivi per piacerti e per piacere, concentrarti sugli altri e meno su te stessa. C’è tutto un mondo da scoprire.

- Da ultimo, vorrei sapere quali sono le cose che la ispirano e la spingono a creare storie nuove e se si è già prefissata dei nuovi obiettivi per questo anno che è ancora all'inizio.

Scrivere è diventata una tale passione che qualsiasi cosa mi venga raccontata o qualsiasi esperienza nuova potrebbe entrare a far parte di un romanzo. Tutto diventa una suggestione, un’immagine raccontabile, significativa. Penso che avvenga la stessa cosa per tutti coloro che hanno l’occasione, direi il privilegio, di poter scrivere. Ho già scritto un nuovo romanzo basandomi su un viaggio che ho fatto la scorsa estate. E confesso che già sto pensando al prossimo. Ormai non riesco più a smettere! Vorrei anche scrivere di nuovo una commedia per il teatro, nell’auspicio che si possa tornare alla piena produttività che la pandemia ha limitato. 




Titolo: Sospesi tra cielo e mare
Autore: Emanuela Giordano
Editore: Harmony
Genere: Romance
Data di uscita: 5 Febbraio  2022

Ora che Ettore non c'è più, dopo venticinque anni di matrimonio, tutto ciò che resta a Tiziana sono la piccola casa di Alicudi, i cui lavori di ristrutturazione sono terminati proprio ora che il marito se n'è andato, e un mucchio di tempo a disposizione, dato il prepensionamento a cui è stata costretta. Decide così di partire per la piccola isola per fare la cosa più sensata: vendere quella casetta sul crinale che tanto li aveva affascinati fin dal primo istante, chiudendo i conti con il passato. Arrivata lì, Tiziana si immerge in una realtà fuori dal mondo, e senza accorgersene la sua vita prende una direzione inaspettata, come uno di quei sentieri che segnano le colline dell'isola. I giorni passano, l'intenzione di vendere la casa si indebolisce, e Tiziana si sente sempre più a suo agio in quello spazio fra cielo e mare segnato dal vento e da interminabili silenzi. Ma, forse, ciò che la trattiene lì più di ogni altra cosa è il professore, un affascinate luminare della biologia marina. Saverio, questo il suo nome, suscita in lei un turbamento che Tiziana non riesce a spiegarsi. Quando ha a che fare con lui, le sembra di essere di nuovo la sedicenne di un tempo, alle prese con il primo amore...

Salve Emanuela! 
- La sua carriera lavorativa è cominciata prestissimo e si è espansa in diverse direzioni che sicuramente l'hanno formata, vorrei sapere quale tra queste, secondo lei, le ha donato di più e l'ha fatta sentire realizzata e le ha dato la spinta per continuare a fare sempre di più in questo mondo. 

- La mia curiosità a centosessanta gradi mi ha portato ad accogliere opportunità molto diverse tra loro: scrivere a diciannove anni per radio tre, avere come insegnante di drammaturgia all’Accademia D’arte Drammatica Andrea Camilleri, e all’Università Eduardo De Filippo, costituire  una cooperativa  di giovani professionisti del teatro e del cinema, scrivere con loro racconti e sceneggiature, tutto questo mi ha portato ad una grande passione ed attenzione per la scrittura che si è poi sviluppata nel tempo, anche in collaborazioni con grandi scrittrici italiane, come  Ravera,  Tamaro,  Maraini.   Ecco, ​sicuramente, il confronto con altri autori mi ha educato ad esser duttile e collaborativa, selettiva sulla qualità ma non sul “ genere” di scrittura.

- Come funziona il suo processo creativo? Sviluppa la storia man mano e si lascia guidare/trascinare dalla storia stessa oppure preferisce stilare una serie di punti ben precisi da seguire in maniera meticolosa? 

- Io amo immaginare tutta la trama, fin dall’inizio, devo sapere da dove parte e come va a finire, questo non mi impedisce poi di prendere altre strade ma devo avere una linea narrativa nella mia testa che mi guidi, specie per questi piccoli romanzi dettati da regole ferree: lieto fine, età dei protagonisti, scoperta e sviluppo di sentimenti ed emozioni sopite. Ora, nel prossimo, che sto già scrivendo, pensavo di mettere in scaletta una trentina di capitoli fondamentali e mi sono ritrovata invece con mezzo romanzo già scritto, la storia mi ha preso la mano!

- Tiziana è una donna, la protagonista di "Sospesi tra cielo e mare", che ha vissuto un dolore grande ed è con questo che comincia la sua storia, la sua avventura alla scoperta di sé stessa: di Tiziana sola, senza più il suo Ettore, di Tiziana pronta a prendere in mano la sua vita e farne un'opera meravigliosa, di Tiziana che deve muovere i suoi primi passi dopo il dolore che l'ha dilaniata. È una donna affascinante e coraggiosa e quindi vorrei sapere quanto c'è di Emanuela in Tiziana e, anche, viceversa!  

Credo che  per godere  degli attimi di felicità  che ci regala la vita  occorra  elaborare l’esperienza del dolore, di una perdita, un abbandono, un distacco forzato, una delusione umana. Su questo “ lutto”, su questo “ trauma” dobbiamo lavorare per ricostruire la nostra vita, renderla più ricca. Ripiegarsi sul dolore troppo a lungo non serve, ci occorre attingere all’energia l’energia vitale che ci spinge a proseguire la nostra strada. Chi non ha avuto dolori nella vita? Certo, anche io. Di me Teresa ha preso la passione rigeneratrice per la natura, gli animali, l’amicizia, l’osservazione e l’ascolto degli altri. Il suo speciale rapporto con gli anziani coniugi che vivono in cima al monte è una dedica a tutti i meravigliosi amici di mia madre , coppie inossidabili, affettuose, sensibili. In fondo tutti noi aspiriamo a una relazione  sentimentale di rispetto e di aiuto reciproco che duri tutta una vita.

- Per concludere, volgendo già lo sguardo al futuro, che altri progetti lavorativi ha? C’è già qualche personaggio che scalpita per venire fuori e a cui non vede l’ora di poter dare vita?

Altrochè, la fantasia non mi manca. Sto scrivendo già la storia di Angela, una cuoca di Sorrento che... no, non vi dico altro ma mi sto divertendo come una matta. 


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