martedì 19 novembre 2019

REVIEW PARTY "La casa delle bugie" di Ian Rankin {RIZZOLI}

Buingiorno amici dei libri, sono tornata con una nuova recensione thriller... curiosi?!

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Titolo: La casa delle bugie
Autore: Ian Rankin
Editore: Rizzoli
Pagine: 447
Prezzo: 19,50€
Data di uscita: 5 Novembre 2019

John Rebus è in pensione da un pezzo, ma la sua memoria no. Per questo, quando si diffonde la notizia che nei boschi di Edimburgo quattro ragazzini hanno trovato un cadavere dentro un'auto, lui sa già che si tratta di una Polo rossa e che il corpo appartiene a Stuart Bloom. Ha le manette ai piedi, ed è evidentemente morto da tempo. La sua scomparsa, in effetti, risale a dieci anni prima, quando le ricerche della polizia si erano risolte in un nulla di fatto. Rebus ricorda bene quella storia: la rabbia della famiglia Bloom, le accuse di corruzione piovute sulla sua squadra Certi casi, lui lo sa, ti seguono fino alla tomba. Però all'epoca quella zona era stata perlustrata a fondo, "decine di uomini, centinaia di ore". Perché solo ora il ritrovamento? La detective Siobhan Clarke, oggi alla guida del caso, cammina su un filo di seta; l'indagine precedente ha lasciato dietro di sé troppi punti oscuri, un magma denso di bugie e di segreti insabbiati. E dato che a condurla c'era anche John Rebus, vecchio amico di Clarke e discussa leggenda della polizia scozzese, mettersi ora a scavare nel passato è quasi un azzardo.




John Rebus è ormai in pensione da un po', costretto ad una vita, fatta di passeggiate e di riposo, molto più tranquilla rispetto a quella a cui è stato abituato per tutta la sua esistenza, complice il lavoro che lo ha portato a vivere sempre in maniera adrenalinica e dinamica.

Un giorno però giunge alle sue orecchie la notizia del ritrovamento in un burrone nel bosco fuori Edimburgo, da parte di quattro ragazzini, di un'automobile con al suo interno un cadavere con le caviglia incatenate da quelle, che sembrano essere, manette di polizia.
John Rebus, ancora prima che venga rivelata l'identità dell'uomo, sa già di chi si tratta: Stuart Bloom, investigatore privato gay scomparso da molti anni, e sulla cui sparizione indagò, fra gli altri, proprio il nostro detective in pensione.
Per anni la famiglia Bloom aveva insinuato che le ricerche non erano state fatte in maniera corretta, e nonostante, effettivamente, quel bosco venne perlustrato da cima a fondo, probabilmente vi erano, realmente, state delle mancanze e carenze da parte dei poliziotti addetti al caso.
Il caso viene affidato a Siobhan Clarke costretta ad indagare su tutto ciò che accadde durante le indagini al fine di capire cosa andò storto all'epoca e se qualcuno, all'interno del corpo di polizia, insabbiò e depistò il caso.
Come altri ufficiali, molto vicini ad uno dei sospettati dell'epoca, facenti ancora parte del corpo di polizia nell'unità anticorruzione anche John Rebus coinvolto nel caso originale non è al di sopra di ogni sospetto ed è quindi sotto l'attento giudizio e le indagini della Clarke e di Malcom Fox, suo vecchio "avversario", impaziente di tornare all'azione sul campo, che fa parte del team che sta esaminando il caso.
Rebus è quindi inevitabilmente coivolto, suo malgrado, nel caso e si ritrova a far parte della "vecchia banda" con Siobhan, tormentata da uno stalker che la contatta di notte, e con Malcom Fox, che col tempo si è un po' ammorbidito, costretto a stare dietro una scomoda scrivania nel suo ufficio.


Ci troviamo davanti ad un cold case che ci regala, attraverso un escamotage, la ventiduesima avventura di John Rebus, detective conosciuto interamente nelle sue precedenti avventure, ma che si conferma ancora estremamente intrigante, capace di intuizioni geniali, osservazioni spinose e di intavolare dialoghi dinamici. Ogni incontro che ci viene concesso con questo personaggio è estremamente gratificante e coinvolgente, complice l'estrema magneticità del personaggio.
Rankin è stato capace anche questa volta di regalarci le avventure di personaggi vecchi che si incontrano con quelle di personaggi nuovi mantenendo l'attenzione del lettore su tutti quanti loro e gestendoli al meglio inserendoli in una trama estremamente complessa, caratteristica generale dello stile di questo autore.


L'autore si riconferma quindi uno scrittore con capacità narrative straordinarie, capace sempre di stupirci con le sue trame articolate e con la genialità che caratterizza i dialoghi, che sono estremamente realistici, acuti e spiritosi, che arricchiscono in maniera magistrale questa storia complessa e strutturata su più strati, dove si incrociano personaggi cesellati perfettamente e dove le descrizioni di Edimburgo e dei suoi dettagli sono vivide, tangibili e vitali ai fini della narrazione.

Che dirvi di più, se non di lanciarvi a capofitto nelle investigazioni di questo cold case?


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