martedì 19 settembre 2017

REVIEW PARTY "La casa senza specchi" di Marten Sandén

Buongiorno amici dei libri, bentornati in un nuovo e speciale Review Party.
Quest'oggi parlerò con voi di un romanzo per bambini e ragazzi uscito negli scorsi giorni per Rizzoli, e di cui vi ho fatto la presentazione proprio un paio di giorni fa, e potete vederla QUI.
Questo racconto è stato una piacevolissima sorpresa e riuscire a parlarne, a far capire quale sia il vero messaggio della storia senza fare spoiler non è stato facile, ma spero di avercela fatta comunque.
Buona lettura! 💓


Titolo: La casa senza specchi
Titolo originale: Ett hus utan speglar / A house without mirrors
Autore: Marten Sandén
Editore: Rizzoli
Pagine: 210
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 14 settembre 2017
Prezzo: 16,00€
Formato: rilegato, illustrato

Thomasine vive da mesi nella grande casa di Henrietta, dove ci sono tante camere e lunghi corridoi, ma nemmeno uno specchio. Suo padre passa le giornate al capezzale dell'anziana prozia malata, mentre lei gira per la casa con i cugini: la piccola Signe, l'odioso Erland, e Wilma, più grande, che fa la prima superiore e ha due anni più di Thomasine. Un giorno Signe scopre che gli specchi di casa sono tutti ammucchiati nell'armadio di una stanza ottagonale. Thomasine e Signe ci entrano insieme, chiudono l'anta alle loro spalle e... quando ne escono, si ritrovano in una casa che è uguale e diversa al tempo stesso. Di cosa si tratta? E chi è quella ragazzina, Hetty, vestita alla marinara? Ciò che i cugini scoprono non è affatto un altro mondo. Può far paura, a tratti, ma li aiuterà in un modo che non avrebbero mai creduto possibile.


Thomasine è una ragazzina di undici anni che vive nell'enorme casa della prozia Henrietta insieme alla sua complicata famiglia composta da suo padre, zio Daniel e tre cugini molto diversi tra loro: Signe una bimba di cinque anni molto introversa e silenziosa, l'adolescente Wilma e il "cattivo bambino" Erland. La nostra giovane protagonista è molto legata al padre, uno scrittore che ha perso l'ispirazione dopo aver perso un bambino e che passa le sue giornate al capezzale della prozia Henrietta, accudendola e riempiendola per quanto possibile di attenzioni ed amore.
Durante un momento di gioco la piccola Signe si imbatte in un armadio pieno di specchi, quelli che probabilmente un tempo addobbavano la casa, e dopo averci passato del tempo dentro torna dalla famiglia profondamente cambiata: Signe infatti non è più la bambina introversa e che fatica a parlare ma tutto un tratto è spigliata e ha piacere di condividere i suoi pensieri con gli altri. La piccola, decide inoltre di portare Thomasine nell'armadio degli specchi; Thomasine insieme alla cuginetta vive un'esperienza surreale e a tratti onirica che instilla dentro la ragazzina molti dubbi, molte domande oltre che una crescente curiosità.
Con una concatenazione di eventi uno per uno tutti gli abitanti della casa hanno la possibilità di entrare nell'armadio degli specchi e passare in quella che pare essere un'altra dimensione speculare in quasi tutto con la loro dimensione reale, dove Hetty, una ragazzina che vive lì, li aiuta ad esplorare se stessi per far emergere tutto il loro potenziale nascosto, di cui sono tutti sono inconsapevoli.


Tutti i nostri volti futuri sono celati sotto quello che vediamo nello specchio al mattino. Già la sera stessa è avvenuto un cambiamento, così piccolo che non riusciamo a vederlo.

Thomasine, oltre ad essere quindi la nostra protagonista è anche la voce narrante che ci racconta della sua vita in questa famiglia 'disfunzionale', dove lei è costretta a vivere incastrata tra degli zii egoisti, un padre svuotato di tutta la linfa vitale che un tempo gli scorreva nelle vene, e dei cugini che tendono a cercare sempre l'attenzione degli adulti con particolari escamotage. Oltre a tutto questo la lontananza della madre, la preadolescenza galoppante e, purtroppo, la prossima dipartita della prozia spesso non le consentono di vivere con spensieratezza la sua età, rendendola più matura di quanto ci si aspetterebbe da una giovane della sua età.
Piano piano però tutto inizia a cambiare infatti più i suoi 'coinquilini' prendono coscienza della loro vera anima entrando nell'armadio degli specchi più Thomasine sembra riconquistare la sua età, le sue esigenze lasciando andare le preoccupazioni e l'apprensione che prova per i suoi famigliari. Più la sua famiglia riacquista vita, linfa e consapevolezza più lo fa anche lei. Più chi le sta accanto apre gli occhi e si eplora, più è in grado di farlo anche lei.


"La vita però non è così" ha ripetuto, a voce più bassa. "Le cose vanno come vanno, e non si può che provare a fare del proprio meglio."
[...] "Si può desiderare lo stesso" ho detto. "Forse non fa neanche differenza se si ottiene qualcosa oppure no. Forse la cosa più importante è proprio desiderare."

Questo libricino è stata una bellissima sorpresa; un racconto breve, dolce ma anche, leggermente inquietante nel quale è possibile trovare temi che nessuno immaginerebbe mai di trovare in una storia che si rivolge ad un pubblico così giovane. Il tema della morte e della perdita sono appena accennati a chiare lettere durante la narrazione, ma vengono tessuti tra le parole per tutta la storia; importantissimo è anche il tema dell'identità, l'autore sprona i giovani a cercarne una propria lasciando da parte la paura, l'insicurezza che possono scaturire dall'età, dalla famiglia, dall'estrazione sociale, dal proprio credo.
'La casa senza specchi' è un racconto di dolore e di crescita.
Un racconto di guarigione.
Un racconto che tenta di narrarci, attraverso una voce giovane ma non infantile, quanta magia si nasconde in ognuno di noi, quanto il passato possa insegnarci e quanto ritrovare se stessi e imparare ad affrontare la vita sia necessario per lo sviluppo di una propria identità.


Salendo le scale ho ripetuto ciò che mi aveva detto Hetty, quasi parola per parola. Che le nostre vite sono schegge di vetro su cui riflette solo un frammento di qualcosa di più grande. Che ci sono parti di ognuno di noi che sono invisibili si nostri stessi occhi. Che abbiamo bisogno gli uno degli altri per avere il coraggio di guardare.

Un romanzo delicato, profondo ed introspettivo dedicato a tutti coloro che hanno bisogno di cercare se stessi, inconsapevoli che tutto quello di cui hanno bisogno è già dentro di loro.
Un romanzo di formazione da leggere ad ogni età, perché in qualsiasi momento potremmo aver bisogno di ritrovare noi stessi.



SIETE CURIOSI DI LEGGERLO ANCHE VOI?
SE CERCATE, ANCORA, DEI VALIDI MOTIVI PER DEDICARVI A QUESTA LETTURA ANDATE A LEGGERE LE RECENSIONI E I PROGETTI DI TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO A QUESTO REVIEW PARTY!


Ringraziamo inoltre Carlo di The Room Tales per questi banner meravigliosi!

Enjoy,
Chiara💓

2 commenti:

  1. E niente, in effetti questo libro adesso che ho letto questo post mi ispira un sacco! Finisce dritto in wishlist! :)

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    Risposte
    1. Ciao Lara, prima di tutto, benvenuta!
      Grazie per essere passata, esserti iscritta ed aver commentato!
      I libri per ragazzi hanno sempre il magico potere di avere dei bellissimi messaggi profondi che non è facile trovare in tutti i romanzi che andando avanti tendiamo a leggere, quindi secondo me, almeno ogni tanto un libro per ragazzi e di formazione fa bene a tutti quanti! Spero che tu possa leggerlo presto, e quando lo farai passa ancora a dirmi cosa ne pensi!
      Ti aspetto,
      Chiara

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