martedì 2 maggio 2017

TOP TEN TUESDAY #5 - Dieci libri che sono stata "costretta" a leggere

Buongiorno e ben tornati sul mio blog, oggi è martedì e questo vuole dire solo una cosa.........Top Ten Tuesday!!La rubrica settimanale creata da Broke and Bookish.
Siccome sul mio blog compare da poco dopo anni che è in circolazione ho deciso di recuperare alcune delle "consegne" che trovo più interessanti postate negli anni... cercando pian piano di andare in pari.
Oggi vi presento i dieci libri che, quasi -praticamente- tutti per motivi scolastici, sono stata "costretta" a leggere; averli letti per "costrizione" però non implica necessariamente che non mi siano piaciuti anzi... trovate in questa lista alcuni dei libri più belli che io abbia letto di specifici autori e/o generi.
Let's gooo!


In questo caso la lista è in un ordine del tutto casuale.



Christopher Boone ha quindici anni e soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo.Il suo rapporto con il mondo è problematico:odia essere toccato, detesta il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati,non riesce a interpretare l'espressione del viso delle persone, non sorride mai ma adora la matematica, l'astronomia e i romanzi gialli, ed è intenzionato a scriverne uno. Si,perché da quando ha scoperto il cadavere del cane della vicina, non riesce a darsi pace. E gettandosi nel "caso" con la stessa passione del suo eroe Sherlock Holmes, finisce per portare alla luce un mistero più profondo, che gli cambierà la vita e lo costringerà ad addentrarsi nel mondo caotico e rumoroso degli altri.












Un bel giorno la fabbrica di cioccolato Wonka dirama un avviso: chi troverà i cinque biglietti d'oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolciumi bastante per tutto il resto della sua vita e potrà visitare l'interno della fabbrica, mentre un solo fortunato tra i cinque ne diventerà il padrone. Chi sarà il fortunato?






Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito. E ora sono lì, su quell'isola che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Ma hanno trovato una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo. 




"L'Alchimista" è la storia di una iniziazione. Ne è protagonista Santiago, un giovane pastorello andaluso il quale, alla ricerca di un tesoro sognato, intraprende quel viaggio avventuroso, insieme reale e simbolico che lo porterà fino all'Egitto delle Piramidi. E sarà proprio durante il viaggio che il giovane, grazie all'incontro con il vecchio Alchimista, salirà tutti i gradini della scala sapienziale: nella sua progressione sulla sabbia del deserto e, insieme, nella conoscenza di sé, scoprirà l'Anima del Mondo, l'Amore e il Linguaggio Universale, imparerà a parlare al sole e al vento e infine compirà la sua Leggenda Personale.





Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori più o meno immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare, temere il peggio. "Vedo noi otto nell'alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia", ha il coraggio di scrivere Anne. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini. 







I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. "Banco di aringhe a sinistra" stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l'amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti.




Amaro e drammatico, ma anche grottesco e comico, ironico e appassionato, questo romanzo racconta il rapporto di un padre con il figlio disabile. Guidando il figlio dalla nascita fino all'adolescenza attraverso gli scogli della vita, il padre apprende dal giovane l'arte di vivere non per essere «normali», ma solo se stessi. Attorno ai due protagonisti si muove una piccola folla di personaggi che incarnano le diverse reazioni di fronte all'handicap: l'impreparazione e il cinismo, l'imbarazzo e la stupidità, ma anche l'amore sconfinato e la solidarietà altruistica. Perché i bambini disabili «nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è affidata all'amore e all'intelligenza degli altri».




Marcovaldo  è una raccolta di venti novelle : Protagonista di tutti i racconti è Marcovaldo, un manovale con problemi economici, ingenuo, sensibile, inventivo, interessato al suo ambiente e un po' buffo e malinconico. I racconti sono ambientati in una grande città imprecisata con cemento, ciminiere, fumo, grattacieli e traffico, e Marcovaldo ne è il Cittadino per antonomasia. Anche la ditta Sbav, presso cui Marcovaldo lavora, è la Ditta per eccellenza, simbolo di tutte le ditte, e proprio per questo non si sa né cosa vi si produca, né cosa vi si venda, né il contenuto degli imballaggi che il protagonista sposta e trasporta tutto il giorno. Le avventure che si susseguono mostrano come la società delle città moderne possa arrivare ad influenzare le persone ed il loro rapporto con la natura.



Grottesco antieroe, Mattia Pascal è uomo senza certezze e senza vocazioni. Creduto morto dopo una fuga da casa, pensa di approfittarne per cambiare vita, ma il desiderio di spezzare le catene delle convenzioni sociali, lo slancio verso la riconquista di un'originaria purezza e autenticità falliscono: perché la vita deve comunque darsi una forma, e la fatica che bisogna affrontare per crearne una nuova è talora così grande che ci costringe a rientrare precipitosamente nella vecchia. La quale, pur con i suoi originari limiti e le sue falsità, rende possibile l'esistenza, allontanando il rischio della disgregazione, impedendoci di essere altro da noi, inchiodandoci a una realtà fittizia, ma inalienabile.



Il Piccolo Principe è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico.

C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità.
Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.




QUALI SONO STATI I LIBRI CHE SIETE STATI "COSTRETTI" A LEGGERE? 
QUALI AVETE PREFERITO E QUALI, AL CONTRARIO, NON VI SONO PIACIUTI?

Enjoy,
Chiara❤

9 commenti:

  1. Mmm io sono stata costretta a leggere "Il barone rampante" di Calvino e... oddio non me ne vengono altri in mente ahah

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    1. Dai vuoi dire che per scuola non hai dovuto leggerne altri?

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  2. Io ho detestato "Il fu Mattia Pascal" quando mi hanno obbligata a leggerlo...invece tanti altri li ho amati come l'ombra del vento e tutti quelli di Calvino...ti è piaciuto quello di Haddon?

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    1. Era il periodo in cui a scuola ci stavamo dedicando all'autismo... lì per lì non mi colpì, a una seconda rilettura l'ho apprezzato molto di più!

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  3. non ricordo, è passato molto tempo da quando andavo a scuola. a memoria direi "Autobiografia di uno schiavo", ma altri non li ricordo. di questi che hai citato nella mia libreria c'è quello di Haddon. ho trovato straordinario questo racconto, è scritto molto bene e si legge che è un piacere.

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    1. Haddon ha scritto una storia degna di nota, una visione del mondo estremamente profonda!

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  4. Il fu Mattia Pascal... mi sale il blocco del lettore(di nuovo).

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    1. Lo trovai un po' pesante, ma forse non ero nel mood giusto :/

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  5. Il cane ucciso a mezzanotte è STUPENDO; idem I dieci piccoli indiani e la Gabbianella e il Gatto. Il Fu Mattia non l'ho mai letto, ho letto le Novelle per un anno e alcune commedie di Pirandello. Se però si guarda la biografia oppressa di Pirandello e la si confronta con il titanismo letterario e speculativo della sua produzione letteraria si ha la sensazione che il fu Mattia fosse lui, che abbia vissuto sempre come un fantasma.

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