Buongiorno amici dei libri, bentornati sul blog.
Oggi sono molto contenta di potervi parlare di un nuovo romanzo distopico di Veronica Roth, la mamma di Divergent!
Titolo: Poster Girl
Autore: Veronica Roth
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Pagine: 254
Prezzo: 19,00€
Data di uscita: 04/04/2023
Quel che è giusto è giusto. Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze.
Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare.
A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.
Autore: Veronica Roth
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Pagine: 254
Prezzo: 19,00€
Data di uscita: 04/04/2023
Quel che è giusto è giusto. Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze.
Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare.
A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.
Sonya vive nell'Apertura, uno spaccato, ai margini della megalopoli, dove vivono le persone sostenitrici del vecchio governo, quello de La Delegazione. Al di fuori dell'Apertura c'è il mondo libero, privo dai blocchi imposti per coloro invece che sono relegati al suo interno, costretti dal loro passato ruolo ricoperto col vecchio governo come, appunto, Sonya, che oltre ad essere stata figlia di un eminente esponente del governo prestò il suo volto per i poster propagandistici del tempo e per i quali adesso sconta la sua pena.
Ormai priva di speranze Sonya, un giorno, si imbatte in una figura del passato che le da una possibilità che non può assolutamente farsi sfuggire, se vuole riuscire a scappare dall'Apertura: il Triumvirato, che governa ora sulla megalopoli, sta cercando una ragazza, Grace Ward, che venne fatta sparire durante il periodo de La Delegazione proprio dai suoi massimi esponenti.
A Sonya viene quindi fatta una proposta davvero golosa: ritrovare Grace Ward equivale a ritrovare la sua libertà. Sonya perciò comincia in questa ricerca e si butta in un mondo che per lei è totalmente sconosciuto, dove ogni dettaglio è cambiato, niente di ciò che era è rimasto, vive solo nei suoi ricordi che fanno a pugni con questa nuova realtà che la spaventa ed al contempo la affascina terribilmente.
La ricerca di Grace però, come si può sospettare, non è affatto semplice e porterà Sonya ad imbarcarsi in un'impresa difficile che la porterà a scontrarsi con un mondo che le è ostile, con un passato pericoloso ed ingombrante ed un futuro di incertezza ma anche di speranza...
Veronica Roth, la mamma di Divergent è tornata con una nuova storia distopica che apre le porte ad una nuova storia, che mi è piaciuta abbastanza.
La Roth ha, questa volte, cercato di focalizzarsi su cosa avviene agli sconfitti dopo una battaglia, che sia essa fisica, politica o di qualsiasi altro genere: Sonya ha vissuto una vita da sconfitta, da persona che si è esposta e ha pagato a caro prezzo la sua presa di posizione con strascichi profondissimi che l'hanno costretta ad una vita in cattività, rinchiusa tra le mura dell'Apertura.
La Roth ha, questa volte, cercato di focalizzarsi su cosa avviene agli sconfitti dopo una battaglia, che sia essa fisica, politica o di qualsiasi altro genere: Sonya ha vissuto una vita da sconfitta, da persona che si è esposta e ha pagato a caro prezzo la sua presa di posizione con strascichi profondissimi che l'hanno costretta ad una vita in cattività, rinchiusa tra le mura dell'Apertura.
Sonya, che è la nostra protagonista principale è un personaggio interessante e con cui sono entrata abbastanza in empatia: la paura le si è appiccicata addosso e non le lascia vivere liberamente la sua esistenza da donna libera.
Il suo destino, che le è stato imposto, l'ha resa dura, ha fatto si che si creasse una barriera impenetrabile intorno a se e l'ha resa un'eroina atipica, pronta a lanciarsi nel vuoto pur di riacquistare un briciolo di libertà, per sentire i polmoni riempirsi finalmente di libertà.
Il worldbuilding è interessante, l'aspetto distopico del romanzo forse può non sembrare molto originale, forse semplicemente perchè ho già letto i suoi precedenti romanzi e vedo che tutto sommato sono accomunati da uno stile comune, ma ad un certo punto l'autrice ci porta degli elementi che non mi aspettavo dalla trama e che onestamente mi hanno incuriosito e hanno dato finalmente qualcosa in più al romanzo.
Interessantissimi gli elementi legati allo sviluppo tecnologico e all'apporto fondamentale, quasi invasivo, che viene innestato all'interno della storia: una realtà fantastica che si avvicina sempre di più al nostro mondo reale che sta modificandosi sempre di più e sta aprendosi estremamente verso l'intelligenza artificiale.
Interessantissimi gli elementi legati allo sviluppo tecnologico e all'apporto fondamentale, quasi invasivo, che viene innestato all'interno della storia: una realtà fantastica che si avvicina sempre di più al nostro mondo reale che sta modificandosi sempre di più e sta aprendosi estremamente verso l'intelligenza artificiale.
La storia ha soddisfatto la mia curiosità, mi ha intrigata e l'ho letta con trasporto ed entusiasmo, cosa che mi capita spesso con le opere della Roth, anche se alcune sue decisioni autoriali, in questi anni, mi hanno lasciata con l'amaro in bocca, ma al contempo hanno sempre saputo sconvolgermi e trasportarmi in mondi estremamente articolati e studiati.
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