martedì 31 agosto 2021

BLOGTOUR : "Non è questo che sognavo da bambina" di Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio - I GIOVANI E IL MONDO DEL LAVORO

Buongiorno amici dei libri, ben tornati... So che molti di voi stanno terminando le loro vacanze ma le mie sono appena cominciate e prima di partire per qualche giorno sono molto contenta di potervi parlare anche io di una nuova uscita tutta italiana che ha come tema centrale i giovani ed il mondo del lavoro, un binomio sempre più difficile da formare, al giorno d'oggi, ma vediamo perchè...



Titolo: Non è questo che sognavo da bambina
Autore: Sara Canfailla - Jolanda Di Virgilio
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Pagine: 288
Data di uscita: 26 Agosto 2021

Neolaureata. Coinquilina. Fuorisede. Precaria. Se dovesse descriversi, Ida lo farebbe così. E da oggi aggiungerebbe alla lista: stagista. Stagista in una grande-e-importante-agenzia-di-comunicazione. Non è quello che sognava da bambina, ma tant’è: dopotutto, non è la prima volta che le cose non vanno nella direzione sperata. Avrebbe voluto vivere ovunque tranne che a Milano, e vive a Milano. Voleva una relazione stabile, ed è stata lasciata. Ha studiato per diventare sceneggiatrice, e invece fa la social media manager. Ogni mattina si trascina verso l’ufficio e, tra meeting, brainstorming e tante altre parole che finiscono in -ing, lì resta fino a sera, impegnata in un lavoro che non riesce a capire che lavoro sia, circondata da colleghi che sono simpatici e brillanti, sì, ma solo tra di loro. Fino al giorno in cui, stanca di una vita che troppo spesso si riduce a essere un pendolo che oscilla tra un file Excel e la prossima sbronza, Ida capisce che, per sopravvivere, deve adattarsi, assomigliare più a loro - i suoi colleghi, il suo capo - e meno a sé stessa. E mentre le ambizioni cambiano e il confine tra giusto e sbagliato si fa inconsistente, rincorrere i suoi sogni diventa un capriccio che non può più concedersi. È ora di crescere: ridimensionare le aspettative e accettare i compromessi. Così, quando le arriva la notizia di un concorso a cui candidare il suo cortometraggio, Ida non sa che fare. Quasi non ricorda più cosa sognasse da bambina, chi volesse diventare. Ma non si può mai mentire del tutto a sé stessi. Almeno, non a quello che c’è in fondo alla propria anima.



La vita lavorativa di Ida, la nostra protagonista, rispecchia totalmente quella di moltissimi giovani italiani e non, che attualmente, anche a causa della pandemia, nel nostro paese, faticano a trovare una posizione lavorativa soddisfacente sotto ogni punto di vista. Ma snoccioliamo qualche dato...
La crisi sociale ed economica ha, ancora di più, peggiorato le disuguaglianze di genere che già pre esistevano nel mercato del lavoro, ed in particolare a pagarne lo scotto più alto sono le donne, proprio come Ida.
Nel 2020 il tasso di disoccupazione giovanile si è nuovamente alzato ed ha sfiorato il 30%, portando di nuovo l'Italia ad essere uno degli ultimi nell'area Euro e molti di quelli che lavorano si trovano costretti ad accettare forme non standard di lavoro, come contratti part-time ed altre tiplogie di contratti a termine, come stage o contratti a chiamata, soprattutto per la fascia di età tra i 25 ed i 34 anni: in questa fascia il 63% delle donne ha visto crollare la propria situazione economica rinunciando, così, alla propria indipendenza.
I giovani sono stati particolarmente colpiti dalle devastazioni della crisi, questo perché molti giovani, spesso impiegati in settori duramente colpiti con contratti precari hanno perduto il lavoro, mentre quelli che stavano per accedere al mercato del lavoro dopo aver terminato gli studi hanno faticato a trovare lavoro in un contesto di posti vacanti limitati, conseguentemente, il tasso di persone senza lavoro, istruzione o formazione (Neet) è aumentato dall’inizio della pandemia. 


Comunque anche prima della pandemia, purtroppo, le cose non andavano infatti uno studio di  Confcommercio evidenzia come come tra il 2000 e il 2019 i  giovani occupati tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di 2 milioni e mezzo e, nello stesso periodo, è aumentata la quota di  quelli  che non lavorano e non cercano un'occupazione, dal 40% al 50%. 
Sono decine i numeri e le statistiche che possiamo snocciolare riguardo alla questione del lavoro dei giovani in Italia, ma Ida e la sua storia ci insegnano che non sempre il destino ci dona quello che avremmo sognato, come nel caso del lavoro, ma non bisogna vivere tutto questo come un fallimento, ma al contrario, ogni occasione è un'opportunità di crescere ed imparare qualcosa di nuovo che potrebbe portarci verso nuove strade da conoscere e verso nuovi desideri da scoprire ed esprimere.










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