giovedì 10 gennaio 2019

BLOGTOUR/REVIEW PARTY "Addicted" di Paolo Roversi - ADDICTED. REBECCA STARK E IL SUO METODO

Buongiorno amici dei libri, buon giovedì!
Questa settimana si sta rivelando ricca di sorprese e questo grazie, soprattutto, alle nuove uscite del periodo!
Oggi sono qui per inaugurare il Blogtour/Review Party di una nuova uscita tutta italiana di Sem... di cosa parlo? Leggete qui!

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

Titolo: Addicted
Autore: Paolo Roversi
Editore: SEM
Genere: Thriller
Pagine: 192
Prezzo: 16,00€ ed.cartacea - 7,99€ ed.digitale
Data di pubblicazione: 17 Gennaio 2018

Rebecca Stark è una brillante psichiatra londinese che ha messo a punto un innovativo sistema per guarire la gente dalle proprie ossessioni. Il metodo Stark è così efficace che un magnate russo, Grigory Ivanov, decide di affidarle la conduzione della Sunrise, la prima di una serie di cliniche all’avanguardia, disseminate in tutto il pianeta, che aiuteranno le persone ad affrancarsi dalle loro peggiori addiction. Viene così lanciata una campagna pubblicitaria a livello mondiale. Il primo centro apre in Italia, in Puglia, all’interno di un’antica masseria ristrutturata, circondata da campi e ulivi. Un posto perfetto per accogliere i pazienti che, come parte integrante della cura, dovranno lavorare, cucinare e dedicarsi alle pulizie. Vivranno, insomma, come una piccola comunità isolata. Fra le centinaia di richieste che arrivano vengono selezionati sette candidati da diversi Paesi: Lena Weber, ossessionata dalla perfezione fisica; Jian Chow, web designer e hacker voyeur; Rosa Bernasconi, una ragazza tecno dipendente; Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo; Julie Arnaud, manager ninfomane; Tim Parker, trader cocainomane; e, infine, Jessica De Groot, autolesionista. All’inizio della terapia tutto sembra girare nel migliore dei modi ma, ben presto, alcuni pazienti scompaiono misteriosamente. Complice una pioggia torrenziale che tiene segregati gli ospiti, impedendogli la fuga e ogni contatto con l’esterno, comincia da quel momento un macabro gioco al massacro.


REBECCA STARK ED IL SUO METODO TERAPEUTICO 

Rebecca Stark è una psichiatra londinese che si occupa di aiutare i suoi pazienti a controllare le loro addiction, le dipendenze patologiche, attraverso un metodo innovativo creato proprio da lei, ed eseguito con l'aiuto dell'infermiere ed amico Dennis.
Per anni la psichiatra sviluppa ed articola sempre di più il suo progetto e, quando un suo ex paziente, un magnate russo ormai guarito, le propone di diffondere sempre di più il suo metodo lei non può rifiutare: parte alla volta della Puglia, insieme al fidato Dennis per coordinare un'antica masseria adibita, proprio dal magnate, a clinica immersa nella natura più incontaminata, pronta ad accogliere altre persone con dipendenze patologiche e bisognose di aiuto concreto.
Il magnate lascia totalmente carta bianca alla donna, che si mette subito all'opera e ricerca tra tutti i candidati solo sette persone, tutte con addiction diverse.



Agli addicted vengono da subito impartite due regole ferree ed importanti:
la prima consiste nel parlare tutti in inglese, nonostante i sette pazienti siano tutti di nazionalità diversa per poter eliminare le differenze, che sarebbero potute scaturire dall'utilizzo delle regole linguistiche di tutti loro;
 la seconda regola importante è quella riguardo i dispositivi elettronici, viene infatti richiesto a tutti, al proprio arrivo di consegnare i propri cellulari ed affini, per evitare ogni genere di contatto con il mondo esterno, per sviluppare al meglio la fiducia e la collaborazione all'interno del gruppo.
Un elemento fondamentale del metodo è che gli utenti debbano farsi accompagnare o recarsi alla masseria con i mezzi, questo per eliminare una tentazione troppo grande come potrebbe rivelarsi la presenza di un'automobile, cosa che andrebbe, logicamente, in contrasto con l'idea della psicologa che prevede di evitare ogni sorta di istigazione o incitamento a ricadere nella propria dipendenza, allontanandosene il più possibile ed evitandone persino il ricordo, tenendoli occupati e lontani da distrazioni di ogni sorta.



Il metodo di Rebecca Stark è scientifico e rigoroso, ma al contempo umano: è necessario che tutti gli addicted si sentano a proprio agio e consapevoli e decisi ad abbandonare le proprie dipendenze, poichè è importante che siano loro i primi a volersi liberare dai propri mostri, collaborato l'uno con gli altri e dimostrando di essere gli utenti giusti per il trattamento.

E' importante far passare questo messaggio a tutti gli addicted e Rebecca, dopo averli privati dei loro dispositivi elettronici, cerca di farli sentire a loro agio nel migliore dei modi, ricordando loro che abbandonare la struttura non è vietato, ma sottolineando che il mondo, per un addicted, può essere un immenso oceano di pericoli.
Per far inglobare al meglio il messaggio che gli addicted non sono dei prigionieri, la donna spiega esattamente quali sono le vie di fuga per allontanarsi, fornendo loro anche dei biglietti per i mezzi di trasporto, questo perchè è importante che l'abbandono di un paziente non influenzi la permanenza degli altri: fornendo la libertà di scelta e la conoscenza rende ognuno responsabile delle proprie azioni.



Rebecca si esprime con i suoi pazienti in maniera decisa ma chiara, e tutti comprendono a pieno le sue successive direttive: la psichiatra spiega da subito che è necessario collaborare tutti per la gestione della masseria e della vita al suo interno, i pazienti sono infatti tenuti ad occuparsi ogni giorno di diverse mansioni, decise ogni mattina dal responsabile della giornata che cambia ogni giorno, come la sistemazione dell'orto, la pulizia delle camere (rigorosamente tutte uguali, come impone il metodo, per non concedere privilegi o fare distinzioni) o la preparazione dei pasti, per distogliere la mente degli addicted dai pensieri ossessivi che la affliggono ed insegnare loro a condividere la responsabilità.



Dopo aver fatto ambientare gli utenti, il metodo della psichiatra londinese, prevede lo svolgimento di una prova complessa, la vera colonna del metodo, chiamata "il battesimo delle cellette":
nelle fredde cantine della masseria, dove una volta venivano conservati alcuni viveri, sono state poste sette modernissime cellette, simili esteticamente a docce idromassaggio ultramoderne con una porta di vetro ed un piccolo sedile al centro.
"Il battesimo delle cellette" è una procedura che serve ad essere sinceri, soprattutto con se stessi, e ad accrescere lo spirito di gruppo e la fiducia che hanno l'uno nell'altro: per poter uscire dalle capsulette è necessario che tutti e sette i pazienti dichiarino esattamente quale addiction lo affligge ed esplorando il problema più in profondità sotto gli occhi dei compagni, per renderli nuovamente tutti sullo stesso piano.
La prova è sconvolgente e destabilizzante ma necessaria, in quanto, talvolta è fondamentale dare una scossa attraverso una terapia d'urto, che è capace di mostrarsi più efficace dell'assunzione di medicine.
Il trattamento è seguito dalla somministrazione di un sonnifero, per aiutarli a rilassarsi e a riposare dopo aver messo a nudo attraverso una costrizione la loro anima, l'unico ed ultimo farmaco che il metodo prevede.



Il metodo Stark si sviluppa poi in maniera molto semplice e senza più test che punta a far entrare i pazienti in una dimensione nuova, attraverso il lavoro, il sudore della fronte ed il dialogo che si protraggono per tutto il mese di permanenza dei pazienti nella clinica Sunrise, così da aiutare gli utenti a combattere, tutti insieme, le proprie dipendenze, non solo con colloqui privati con Rebecca Stark, ma anche e soprattutto tra loro.

COSA DITE? VOI SARESTE IN GRADO DI RESISTERE UN MESE IN UNA MASSERIA LONTANA DAL MONDO, TOTALMENTE ISOLATI, PER SOTTOPORVI AD UN TRATTAMENTO DEL GENERE?
Se siete curiosi di scoprire di più su Rebecca Stark, il suo metodo ed i suoi sette pazienti sperimentali non vi resta che rimanere sintonizzati sulle frequenze di questo Blogtour che sfocerà, infine, proprio il giorno della pubblicazione in un Review Party!

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