Oggi, per voi, la recensione di una nuova uscita targata Corbaccio, in uscita oggi...
Titolo: La prigioniera
Titolo originale: The captives
Autore: Debra Jo Immergut
Editore: Corbaccio
Genere: Thriller
Pagine: 300
Prezzo: 17,90€
Data di uscita: 30 Agosto 2018
Prezzo: 17,90€
Data di uscita: 30 Agosto 2018
Due voci, un uomo e una donna, si alternano nel raccontare la loro storia. La storia che li ha portati dove sono adesso: in carcere. Frank come psicologo. Miranda come detenuta. Si erano già conosciuti ai tempi del liceo, quando Frank si era infatuato di questa ragazza, schiva e misteriosa e che neanche si era accorta di lui. Non è inconsueto incontrare casualmente una persona che ci ha fatto perdere la testa tanti anni prima. Di solito la vecchia passione si ridimensiona, più raramente si riaccende. Qui però la situazione è fortemente anomala. Il luogo, la prigione, è claustrofobico, la realtà che si vive è rarefatta e distorta. La relazione tra Frank e Miranda non può essere normale, eppure non è affatto chiaro chi dei due dipenda dall'altro, chi sia libero e chi non lo sia. E il passato, che si disvela a poco a poco coinvolgendo non solo i due protagonisti ma, per cerchi concentrici, le famiglie, i genitori e tutte (e persone che fanno parte della loro vita, è un concatenarsi di eventi che ineluttabilmente li portano proprio dove sono adesso. Con un carico di emozioni, di frustrazioni, di passioni che non si sa che strada prenderanno: verso la salvezza? 0 verso la distruzione?
Frank Lundquist è uno psicologo presso una struttura correttiva per donne; essere un terapeuta per donne criminali non era nei suoi piani, ma purtroppo, la chiusura del suo studio di successo di Manhattan, lo ha portato a scostarsi dal cammino che aveva precedentemente intrapreso.
Il suo ufficio nei sotterranei della prigione è solo l'emblema dell'assurda piega che sta prendendo la sua vita: un matrimonio fallito alle spalle ed un fratello minore con problemi di droga lo stanno trascinando sempre più a fondo.
Un giorno come tanti però qualcosa cambia quando Miranda Greene entra nel suo ufficio e Frank si sente come trascinato in un passato lontano: la donna, infatti, frequentava lo stesso liceo di Frank, e l'uomo, allora ragazzo, aveva una grandissima cotta per lei.
E come avrebbe potuto scampare ad una cotta per una ragazza come lei? Bellissima, popolare, irraggiungibile e con un padre importante. Non c'era niente di sbagliato in lei.
E quindi, ora, cosa è cambiato? Cosa ha portato la bella Miranda dietro le sbarre, con una condanna pendente di moltissimi anni?
Oltre alle mille domande su Miranda, Frank deve confrontarsi anche con l'etica e la moralità: è eticamente obbligato a riconoscere immediatamente la loro precedente "relazione" e riassegnare quindi il caso di Miranda ad un altro terapeuta, ma nonostante questi obblighi, l'uomo decide di tacere.
Che male può fare il loro passato comune se Miranda non ricorda nemmeno chi sia Frank?
Come può una donna come Miranda, che aveva il mondo ai suoi piedi, stare in carcere insieme a decide di donne che, al contrario suo, avevano già il destino segnato?
Le premesse di questo romanzo, per quanto mi riguarda, erano davvero promettenti e devo dire che sono rimasta estremamente soddisfatta della mia lettura.
Miranda è una prigioniera del carcere, e Frank è il terapeuta designato per occuparsi del suo caso: la morale però vorrebbe che l'uomo passasse il caso ad un altro operatore, in quanto lui, la donna, la conobbe ai tempi della scuola. Miranda però non sembra ricordarsi di lui, e Frank, decide di tacere incuriosito dalla donna, e dalle circostanze che possono aver portato una ragazza bella e popolare come lei in un postaccio come quello.
E' la curiosità, unita all'interesse che un tempo il giovane Frank provava nei confronti di Miranda, ad avere la meglio, ed è così che inizia il viaggio tra i segreti celati sotto una tuta da carcerata e dietro una scrivania nei sotterranei della prigione.
I capitoli si alternano tra il punto di vista di Frank, raccontato in prima persona, e quello di Miranda, narrato invece in terza persona; inizialmente, questa differenza tendeva a distrarmi e, talvolta, ad infastidirmi, però più mi inoltravo nei meandri della storia più comprendevo ed apprezzavo questa differenza sostanziale ed evidente: l'autrice cerca di tenere a distanza, il più possibile, Miranda, in modo da oscurare al meglio le motivazioni che l'hanno spinta fino ad ora, tenendoci sul filo del rasoio, giocando con la nostra curiosità, creando una bolla sempre più grande, fino a quando, l'autrice stessa, non ritiene che sia il momento di farla esplodere, riversandoci addosso tutte le verità celate e tanto agognate.
Nell'altro 'angolo' troviamo Frank, che vive e ci racconta in prima persona tutto quello che accade nel suo angusto ufficio, in presenza della ragazza che è stata la sua ossessione per tutti gli anni del liceo. E' importante sottolineare il fatto che Frank, a suo tempo, provò una viscerale ossessione nei confronti della ragazza perfetta della scuola, poichè più ci addentriamo nei capitoli narrati dal suo punto di vista, più ci rendiamo conto che quest'ossessione è sempre rimasta, in tutti questi anni, ben radicata dentro di lui, e più passa del tempo con lei, più queste emozioni emergono, lasciando poco spazio per tutto il resto. La mente di Frank è totalmente in balia di queste sensazioni, come se tutto attorno all'uomo esistesse solo buio, e l'unica luce a rischiarare il suo cammino fosse Miranda.
La sua disperazione, il suo dolore affiorano capitolo per capitolo, diventando tangibili e colpendo in pieno il lettore; lo stesso tipo di legame si instaura con Miranda, straziata dalla disperazione e dalla mancanza di speranza che l'affliggono come una piaga che non le da tregua.
Entrambi sono ossessionati e schiavi del loro passato, dai rimorsi per aver preso strade sbagliate e dai rimpianti per non aver compiuto scelte migliori, dal desiderio ardente di poter cancellare gli sbagli e ricalibrare le loro esistenze su frequenze migliori.
L'autrice tende ad osservare, e a farci osservare, come esistano modi e livelli diversi attraverso i quali le persone operano, lavorano e si esaminano alla ricerca di stabilità, del raggiungimento degli obiettivi di vita prefissati, e persino dell'amore, della libertà e di un riesame, impossibile da ottenere.
Lo stile dell'autrice è coinvolgente, descrittivo e ricco di dettagli autentici, ben bilanciati e con descrizioni potenti ed evocative; le emozioni capaci di scaturire dalla penna dell'autrice scorrono attraverso le pagine ed arrivano fino a noi, facendoci percepire la tensione straziante, la claustrofobia provocata dalle pareti carcerarie che ci schiacchiano come schiacciano Miranda, come fossimo, come lei, costretti dentro quattro mura impenetrabili di cemento armato divorati dal nostro passato, perchè si sa, le prigioni possono essere anche mentali, e rivelarsi ancora più distruttive di quelle formate da muri e sbarre.
Io penso che il romanzo d'esordio di questa autrice sia un'opera ben riuscita, ben studiata e ricca, scritta in maniera intelligente, degna di essere letta ed apprezzata a pieno da tutti gli amanti dei thriller psicologici, attirati dalla mente umana e dalle sue mille sfaccettature.
Anche se ormai penso si sia capito, a me il romanzo è piaciuto, e molto!
Lo consiglio? Si, soprattutto a coloro che sono affascinati dalla psiche e da tutto quello che pò nascondere, da tutti i meccanismi che in essa scattano e ci fanno essere 'esseri umani'.
COSA PENSATE DI QUESTO ROMANZO?
VI SENTITE CURIOSI COME FRANK NEI CONFRONTI DI MIRANDA?
VI SENTITE CURIOSI COME FRANK NEI CONFRONTI DI MIRANDA?
NON DIMENTICATEVI DI ANDARE A LEGGERE I PENSIERI DELLE MIE COLLEGHE BLOGGER A PROPOSITO DI QUESTO THRILLER!
Nessun commento:
Posta un commento