martedì 12 settembre 2017

BLOGTOUR "L'anno che è passato" di Amanda Reynolds, APPROFONDIMENTO: LA MEMORIA

Buongiorno amici dei libri, siete pronti per entrare nei meandri della nostra mente per scoprire cosa ci cela dietro alla memoria?! 
E voi mi direte "Si però, che c'entra tutta sta lezione sulla memoria con i libri?". La risposta è semplice, quella di oggi è la tappa del blogtour del nuovo thriller edito da Corbaccio {Di cui vi avevo fatto la presentazione QUI} che serve a spiegarvi un pochettino come funziona la memoria e come mai, a volte, qualcuno dimentica una grande porzione dei suoi ricordi, cosa che è accaduta a Jo, protagonista del romanzo.



TitoloL'anno che è passato
Titolo originale: Close to me
Autore:  Amanda Reynolds
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Pagine: 324
Prezzo: 16,90€ in edizione cartonata con sovraccoperta
Genere: Thriller - Mystery
Data di uscita: 31 agosto 2017





Quando Jo si risveglia in fondo alle scale di casa e vede suo marito chino su di lei, non ha memoria di quel che è successo. Per fortuna non si è fatta nulla di grave, ma la caduta le ha provocato un’amnesia che copre gli ultimi dodici mesi. Jo comincia con fatica a mettere insieme i tasselli della propria vita, ma i ricordi sono confusi e il marito e i figli non sono di aiuto. Tutti sembrano volerle nascondere qualcosa. E in effetti, a mano a mano che Jo si riappropria di brandelli del suo passato recente, quel che vede la sorprende, la inquieta, la disturba, perché non collima con l’immagine serena di una donna appagata dalla vita famigliare, con un marito affettuoso, due figli ormai grandi e responsabili, una bella villa in campagna. Cosa è successo durante l’ultimo anno? Perché dai recessi della sua memoria emergono volti sconosciuti, situazioni inconsuete, sensazioni di pericolo incombente? Perché si sente così sospettosa di tutti, degli amici, dei figli, del marito… persino di se stessa?



APPROFONDIMENTO: LA MEMORIA

La memoria è la capacità della nostra mente di ricevere ed immagazzinare informazioni per poi poterle riutilizzare nella vita di tutti i giorni; se non ci fosse la memoria non potremmo usare i nostri sensi: non saremmo in grado di ascoltare, vedere, pensare e probabilmente nemmeno di parlare. Non avremmo nessuna facoltà intellettiva, quindi possiamo dichiarare con assoluta certezza che siamo quello che siamo grazie alla nostra capacità di ricordare
La memoria è apprendimento, ma l'apprendimento è memoria: sono due funzioni psicologiche impossibili da scindere; sarebbe inutile apprendere per poi non poter ricordare.
La memoria è un processo attivo e sempre in movimento, totalmente dipendente dal vissuto e dalle esperienze di ognuno di noi. La memoria è viva. Noi siamo la nostra memoria.
La memoria non risulta essere la fotocopia della realtà, infatti essa viene elaborata ricostruita e conservata subendo una, seppur piccola, distorsione che generalmente provoca un abbellimento dei ricordi.



Da quando sono caduta il processo della memoria è diventato più prezioso per me: mi sono resa conto di aver dato per scontata una cosa infinitamente più delicata di quanto pensassi. Posso quasi palpare i ricordi che si imprimono nel mio cervello come se stessi passando un rullo inchiostratore su un cliché di stampa, con ogni dettaglio ben visibile in rilievo.

La memoria non ha capienza infinita, essa infatti è limitata: non è possibile immagazzinare tutte le informazioni che effettivamente acquisiamo, ed inoltre molti ricordi decadono dopo un certo periodo. 
La nostra memoria è composta da molte strutture, infatti possediamo tante memorie; il non funzionamento di una di queste strutture interconnesse è la causa delle cosiddette "perdite di memoria". La perdita assoluta di memoria provoca una totale incoscienza e questo a sua volta provoca la morte. Possiamo quindi affermare che la memoria è direttamente collegata con, il cosiddetto, 'oblio' inteso come dimenticanza e l'abbandono dei ricordi.
Effettivamente 'oblio' potrebbe sembrare un termine negativo, ma ci consente di eliminare le informazioni 'inutili' e creare spazio per nuove informazioni che abbiamo necessità di immagazzinare.


Via via che soccombo al sonno arrivano i ricordi, ma non li considero affidabili, frammentati e imprevedibili come sono. Più mi sforzo di afferrarli e più loro arretrano, ma alla fine qualcosa si apre un varco, non richiesto eppure disperatamente voluto. Per quanto io lo desideri ardentemente, il passato mi fa anche paura.

La memoria è multi-sistemica, perché è un insieme infinito di sistemi, apparati e di processi molto diversi tra loro pertanto è importante ricordare che esistono molti tipi diversi di memoria.
Cominciamo col fare una distinzione tra memoria a breve termine e a lungo termine: la prima ha una durata limitatissima dove le informazioni sono continuamente in transito; la seconda è la memoria che riguarda tutto quello che ci permette di fare quello che facciamo, molti ricordi sono talmente intrinsechi e radicati in noi che sono inaccessibili persino per noi. Tutte le azioni che compiamo ogni giorno come camminare, parlare, scrivere sono ricordi immagazzinati nella memoria a lungo termine.


 I miei ricordi sono frammentati,
sparpagliati ovunque,
collegati in modo strano.

Come dicevamo prima esistono poi altri tipi di memoria, che servono soprattutto ad archiviare ricordi nella memoria a lungo termine. La memoria procedurale è quella contenuta nei nostri comportamenti che siano questi appresi o che siano di ripo relazionale ed emotivo.
Esiste poi la memoria semantica che si 'occupa' di elementi imparati una volta che vengono categorizzati in maniera fissa, come ad esempio le capitali o i significati delle parole, ed è poco condizionata della nostra emotività. La memoria episodica, al contrario, basa le sue fondamenta proprio nell'emotività di ognuno di noi poichè rivolta alla conservazione di elementi specifici che abbiamo vissuto in prima persona.
Esiste poi una memoria iconica che ci consente di assorbire una serie di informazioni visuali che si inseriscono nella nostra memoria recente, questa si attiva ad esempio quando ci troviamo ad osservare una serie di elementi come lettere o numeri di cui poi riusciamo a ricordare la collocazione esatta. Bisogna fare attenzione a non confonderla con la memoria fotografica che ci aiuta a conservare impressioni visive come frasi, parole, forme, fisionomie... decisamente fortunati gli studenti che hanno la memoria visiva particolarmente sviluppata!
Simile alla memoria visiva/fotografica ma applicabile alla sfera sonora è la memoria uditiva che ci aiuta nel riconoscimento di suoni e voci. 
Ed ultima, ma non per importanza, c'è la memoria motoria che ci aiuta durante la memorizzazione di sequenze motorie del corpo, come ad esempio quella che ci aiuta nell'apprendimento di una serie di passi di danza!


Il sonno cala su di me nero e vuoto. Non porta con sé facce o ricordi, se non la scena immortalata nella fotografia che Rob mi ha mostrato. Ciò che vedo è probabilmente una replica di quell’immagine, più che un vero ricordo, ma ciò che provo alla vista dei nostri visi sorridenti è ancora una sensazione di disagio. Poi anche quell’immagine sbiadisce, lasciando dietro di sé solo nebbia, un denso guazzabuglio di nulla che non riesco a scrollarmi di dosso nemmeno quando sento squillare il telefono di casa.


SE AVETE VOGLIA DI AVVENTURARVI TRA I MEANDRI DELLA MEMORIA DI JO, LA NOSTRA PROTAGONISTA, FORSE DOVRESTE DARE UN'OCCHIATINA ALLE ALTRE TAPPE DEL BLOGTOUR CHE VI AIUTERANNO A FARVI UN QUADRO PIU' PRECISO DI QUESTO ROMANZO RICCO DI MISTERO!


APPROFONDIMENTO: LA MEMORIA, Chiara In Bookland

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Ringraziamo, come sempre, Sandy de La Stamberga D'Inchiostro per aver creato dei banner meravigliosi per questo blogtour!

Enjoy,
Chiara❥

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