Buongiorno amici dei libri!
Dopo una luuuuunga assenza eccoci di nuovo qui con la recensione di ...
Titolo: La sorellanza
Autore: Christina Dalcher
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Pagine: 432
Prezzo: 19,00€
Data di uscita: 11/10/2022
Se ti unisci a noi è per sempre... Miranda non ha mai condiviso le idee della madre, una femminista radicale che ha abbandonato la famiglia per creare Femlandia, una comunità interamente gestita da donne. Tuttavia, ora che la crisi economica ha messo in ginocchio il Paese, che crimini e saccheggi sono all'ordine del giorno, e che lei stessa è oppressa dai debiti, Miranda non ha altro posto in cui andare se non quello Stato nello Stato che negli anni è diventato prospero ed efficiente, e ha fatto della solidarietà e della sorellanza la sua cifra distintiva. In effetti, all'inizio per Miranda è un sollievo sentirsi finalmente al sicuro: le viene assegnata una casa accogliente e le vicine sembrano sempre pronte a darle una mano. Eppure ben presto si rende conto che, dietro quella facciata perfetta, si cela una realtà inquietante. Mancano del tutto gli uomini. A scuola ci sono solo alunne, così come tutte le neonate sono femmine. E quando a due ragazzini in pericolo viene negato un aiuto perché maschi, Miranda capisce di non poter restare a guardare e decide di lottare per ciò che ritiene giusto. Ma troppo spesso la giustizia è un lusso, soprattutto se sei donna e se la posta in gioco è la tua libertà. Perché c'è un prezzo da pagare per sfuggire a un mondo governato dagli uomini...
Christina Dalcher, autrice di questo romanzo, ha creato una storia distopica che si sviluppa in un mondo in crisi da una potente depressione che ha messo in ginocchio, soprattutto, le donne, messe a rischio da violenza e soprusi.
La storia, appunto, si apre su un futuro non cosi remoto, in cui regna anarchia; in questo scenario distopico troviamo Miranda, lasciata sola con la figlia adolescente Emma a fronteggiare il loro ignoto destino. La donna quindi, depredata di ogni certezza è costretta a prendere una decisione radicale con la speranza di mettersi al sicuro: decide di abbassare ogni reticenza e di abbracciare l'idea che ebbe sia madre anni prima: Miranda si sposta con la figlia in una città stato utopica creata da sua madre anni prima.
L'idea utopica di Win, madre della protagonista, è quella di creare un luogo dove il genere maschile non può mettere piede, gestito e governato solo da donne, una sorellanza forte e compatta, capace di fare qualunque cosa senza l'aiuto di un uomo.
Questo luogo è, dalle sue abitanti, proclamaro come autosufficiente, libero da uomini e preoccupazioni, perfetto.
Miranda, che non è mai stata d'accordo con questa idea di sua madre, costretta a vivere in questa comune femminile utopica comprende che i suoi dubbi a riguardo erano molto più che fondati e che le domande le sorgono a ripetizione in testa e si fanno sempre più martellante quando una serie di fatti raccapriccianti avvengono sottolineando come qualcosa non quadri: le donne, da vittime hanno iniziato a trasformarsi un carnefici, cacciatrici senza scrupoli annichilite e schiacciate da un culto e da una serie di ideologie costruite per renderle dei mostri...
Come nei precedenti romanzi, l'autrice si concentra su una serie di problematiche reali esasperandole nel tentativo di esorcizzarle: in Vox, ad esempio, aveva tolto alle donne la facoltà di parlare, narrando distopicamente quella che è, ancora oggi, in molti ambiti, una serie di privazioni che hanno le donne nella società moderna.
In questa nuova storia protagoniste sono ancora le donne ma, questa volta, con un valore diverso, un potere diverso ed una serie di consapevolezze diverse: le donne qui sono autosufficienti, autorevoli, spietate e crudeli portate all'eccesso.
La linea ideologica dell'autrice è chiara: l'essere umano, indipendentemente dal sesso, è capace di terribili nefandezze se incapace di gestirsi, di bilanciarsi, se in balia degli istinti.
L'autrice, nella trattazione di alcuni argomenti e dettagli è capace di essere molto cruda, delineando un talento descrittivo e narrativo molto interessante.
La scrittura, a volte, si fa quasi oscura ed inquietante; è una storia ibrida, che mischia distopia thriller ed horror ed è capace di trascinarti nel buio delle sue pagine.
Ammetto che alcuni dettagli avrebbero sicuramente potuto essere sviluppati meglio, in maniera un po' più pulita e lineare, ma tutto questo non va realmente a ledere alla storia, anzi, al contrario, secondo me, la rende ancora più oscura e misteriosa, spingendo il lettore a volerne sapere sempre di più.
L'autrice ci apre gli occhi verso una minaccia che esiste realmente: ci sono alcune organizzazioni, sette, gruppi, capaci di annebbiarti totalmente la mente, di farti perdere la testa ed il controllo di te stesso, capaci di trasformati da prede a cacciatori abbattendo ogni tipo di limite
Una storia intrigante, catalizzante che si merita quattro stelle piene!
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