Interviste

lunedì 12 novembre 2018

RECENSIONE "L'assemblea dei morti" di Tomás Bárbulo {MARSILIO EDITORI}

Buongiorno amici dei libri, buon lunedì!
Come avete passato questo weekend, e come vi apprestate a vivere questa nuova settimana?
Io comincio con il botto parlandovi di un romanzo che mi è stato gentilmente omaggiato da Marsilio Editori, che ringrazio moltissimo e che mi ha sorpresa tantissimo!

L'assemblea dei morti di [Bárbulo, Tomás]

Titolo:L'assemblea dei morti
Titolo originale:La asamblea de los muertos 
Autore: Tomás Bárbulo
Editore: Marsilio Editori
Collana: Farfalle
Genere: Giallo
Pagine: 400
Prezzo: 18,00€
Data di uscita: 25 Ottobre 2018

Il Guapo e i suoi compari sono quattro infami canaglie, un gruppo di derelitti schiacciati dalla crisi economica, con lavori sottopagati e una montagna di debiti. Non c'è da stupirsi che gli brillino gli occhi quando un losco commerciante di gioielli francese, ben introdotto nel jet set internazionale, gli offre l'occasione della vita: una rapina in una banca di Marrakech nei giorni della fiera dell'oreficeria. La posta in gioco è di due milioni di euro e, per averli, basta arrivare in Marocco e strisciare un po' nei condotti delle fogne. Magari ci sarà da sudare per un paio d'ore, ma poi è fatta. Per mimetizzarsi tra i turisti, meglio portare con sé - a bordo del pulmino bianco con cui viaggeranno da Madrid a Gibilterra e poi oltre lo Stretto - anche mogli e fidanzate. Il committente ha organizzato una spalla, un misterioso arabo saharawi esperto della zona, che ha il compito di fare da interprete e di guidarli a destinazione. E che forse non è quello che sembra. Presto però cominciano i guai: una serie di imprevisti mette a rischio quello che doveva essere un lavoro rapido e pulito ma che, chilometro dopo chilometro, tra battute, insulti e continui colpi di scena, rivela ben altri scopi.




Il Guapo, ladro e figlio di ladro, si barcamena nella vita di tutti i giorni, come tutti i suoi amici, per sopravvivere schiacciato da un sistema economico che non lo aggevola solo per portare la pagnotta a casa e tentare di vivere una vita decente; la sua vita ogni giorno va sempre di più a rotoli finchè non viene contattato da un gioielliere francese che ha per lui una proposta interessante: rapinare una banca in Marocco, e portare a casa gioielli per un valore inestimabile.
L'idea del Gioielliere sembra folle, ma il Guapo è tentato di accettare la proposta, con la condizione imprescindibile di poter lavorare con la sua banda di sempre: l'uomo, infatti, sa che ha bisogno di tutto l'aiuto, il supporto e l'esperienza di 'professionisti del settore' come Chiquitin, Chato e Yunque, e non ha intenzione di lavorare senza di loro.
Nonostante il piano del Gioielliere all'inizio sembri folle ed impossibile, gli uomini, a cui vengono affiancati due uomini da parte del mandante, decidono di studiare un piano preciso e buttarsi nella straordinaria impresa di delinquere in Marocco e tornare a casa con le tasche piene di gioielli.
L'idea di base è semplice: partire tutti insieme, accompagnati perfino dalle fidanzate, per fingersi dei normalissimi turisti, girovagare un po' per lo stato, aspettare il giorno deciso per il furto ed agire, portandosi via il malloppo che, poi, piazzerà sul mercato il Gioielliere.
Un gioco da ragazzi insomma, o almeno così pare, perchè se lavorare in gruppo è fondamentale, saper agire da soli è necessario, e commettere un errore può mettere a rischio tutta l'operazione, e intrappolare l'intera squadra.
Sapranno il Guapo, Chiquitin e gli altri a compiere la miglior rapina "col buco" di tutta la storia, o commetteranno qualche errore di troppo?


Qualche giorno fa ho ricevuto una copia de "L'assemblea dei morti" a sorpresa, e devo dire che, la lettura del romanzo mi ha sorprendentemente colpito, e ringrazio quindi Marsilio Editori per avermi regalato questa perla spagnola.
"L'assemblea dei morti" è uno di quei romanzi che mi sentirei di raccomandare agli amanti dei gialli e dei polizieschi, e dire con assoluta certezza a questi lettori che troveranno tra le pagine tutto quello che cercano da un libro del genere, nonostante il punto di vista sia quello dei malviventi, per una volta.


Il romanzo di Tomás Bárbulo è un romanzo originale, con una trama che si muove trasversalmente in diversi generi letterari, partendo da una base di 'romanzo giallo', per sfiorare il thriller con un sottile mistero che percorre tutto il romanzo, fino a piombare a pie' pari in momenti di puro umorismo, facendo sogghignare il lettore sotto i baffi.
Il piano di Bárbulo è semplice, ovvero, catturare il lettore attraverso una storia apparentemente semplice addobbata di episodi incredibilmente surreali, di personaggi accattivanti e divertenti, di una dinamicità e scorrevolezza stilistica da evidenziare, di una punta di suspense che non guasta mai ed aleggia sulla storia continuamente, e facendolo affezionare alla storia e ai suoi protagonisti, lasciandolo con una punta di malinconia al termine della lettura.

Lo stile dell'autore è sicuramente una delle cose che meglio caratterizzano il romanzo, egli infatti comunica con il lettore attraverso un linguaggio semplice, frasi brevi e scorrevoli, esattamente come i capitoli che sono corti, veloci e fluidi, dinamici e vivaci; la trama è coinvolgente, e per essere un romanzo di esordio, si presenza senza buchi narrativi o refusi, e ci regala la presenza di protagonisti particolari, simpatici e con un'intensa profondità, grande potenza ed un certo spessore, che li rende ai nostri occhi estremamente amabili e per cui proviamo profonda empatia.

Il ritmo è coinvolgente, spinge il lettore a continuare la lettura senza paura di veder crollare la struttura del romanzo da un momento all'altro, poichè ogni dettaglio è studiato con intelligenza, vi è una profonda conoscenza dei luoghi di cui Bárbulo racconta, ed il fatto che il gruppo protagonista sia corposo sviluppa un numero imprecisato di dinamiche che, talvolta, è impossibile da immaginare.
Nonostante possa, quindi, sembrare un romanzo semplice e di facile lettura, non possiamo fare a meno di lasciarci trascinare da uno stile fluido e da una trama che ci regala personaggi anticonformisti dotati di spiccato senso dell'umorismo, situazioni esilaranti, momenti di azione ed avventura, un filo di suspense e un finale capace di sorprendere.


Lo consiglio? Si, potrei consigliarlo a tutti volendo, poichè è un romanzo che ha tutto, ed è capace di stupire grazie alla semplicità con cui viene raccontato e all'umorismo che sprigiona da ogni pagina.

4 STELLE ESTREMAMENTE ABBONDANTI, MOLTO ORIENTATE VERSO LE 4 STELLE E MEZZO!



2 commenti:

  1. Piaciuto moltissimo pure a me. Tra i migliori thriller letti nell'ultimo anno.

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    Risposte
    1. Ciao Piergiorgio!
      Grazie di essere passato!
      Io mi sono anche molto divertita a leggere questo romanzo, tu cosa pensi del 'fattore humor' nei thriller? Sei pro o contro?
      Chiara

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